05 settembre 2024

L' INVENZIONE DELL' ITALIA MODERNA di GIULIO BOLLATI

 




L’ INVENZIONE DELL’ ITALIA MODERNA di GIULIO BOLLATI 

Cofondatore della casa editrice – alla quale giunse nel 1987, aggiungendo il proprio nome a quello di Paolo Boringhieri – Giulio Bollati fu un intellettuale raffinato e poliedrico.
Il nucleo fondante del suo pensiero di saggista è l’analisi dell’Italia che si affaccia alla modernità, tra il 1750 e il 1860, alle soglie dell’Unità. Analizzando l’opera di autori centrali come Manzoni, Leopardi, Verri, Cattaneo e Alfieri, Bollati di fatto analizza la storia di una sconfitta: la sconfitta del pensiero illuminista in un paese, come il nostro, incapace di emanciparsi dall’antico, e che giunge impreparato alle sfide del moderno, con conseguenze di lunga durata.
L’analisi acuta di Giulio Bollati, che scandaglia i grandi autori italiani di Sette e Ottocento per ricavare quel «carattere nazionale» del quale ancora siamo figli, è oggi più attuale che mai. La peculiarità italiana, l’inadeguatezza della nostra classe intellettuale, è ancora evidente. Nelle parole di Alfonso Berardinelli (che firma la bella prefazione del volume): «L’insistenza precoce e tenace sulla “diversità” e la “specificità” italiane ha impedito alla nostra cultura di entrare nella modernità senza remore e senza pregiudizi. Le Rivoluzioni, quella industriale inglese e quella politica francese, furono accolte come una minaccia all’identità di una tradizione italiana sentita come sublimità estetica e morale».
Se qualcuno riconosce in queste parole l’Italia di oggi (nel 2024, cento anni dopo la nascita dell’autore), significa che Giulio Bollati aveva colto nel segno, e che il suo pensiero è degno di entrare nel novero dei classici senza tempo.

 

Giulio Bollati, L’invenzione dell’Italia moderna, Bollati Boringhieri, Torino 2024, pp.  195  €24


Nessun commento:

Posta un commento