“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.” Antonio Gramsci
06 febbraio 2025
UMBERTO SABA, un poeta che ho amato
Amai
Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la più antica, difficile del mondo
Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.
Mariolina Bertini
Saba e la sua naturalezza leopardiana: un poeta sospeso tra l'apparente facilità del suo lessico non criptico né esoterico e "la verità che giace al fondo", la verità scrutata da Nietzsche e Freud, famigliari alla sua cultura triestina. Il Saba delle "trite parole", che gli servono perché la sua oscurità non è quella delle sperimentazioni modernistiche ma è l'oscurità delle cose da dire, dei nodi minacciosi, patologici, difficili da esprimere. C'è tutto questo nella lezione di Matteo Marchesini che potete ascoltare qui, ma anche molto altro: questioni di tradizione poetica, di metrica e di struttura, Montale e Gozzano, Debenedetti e Baldacci e tutto un lungo percorso di fortuna e sfortuna critica dal Novecento ad oggi.
https://www.youtube.com/watch?v=yKlWcZHML-A
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