18 aprile 2017

AGRIGENTO VISTA DA D. PASSANTINO




Agrigento

Girgenti inerpicata sugli scogli:
millenni, secoli e giorni d'imbrogli;
rigurgitano le tue terre
governanti sicut ille Verres.

Agrigento arrampicata sulle pietre:
sono i grattacieli corna di capre;

Akragas abbarbicata sulle colline,
Akragas sublime;
troppo affollata
che vorrebbe solo essere lasciata
sola con i suoi racconti e le sue rovine.

Girgenti invidiata dalle vicine,

Agrigento maestosa, disegnata
sui ponti e sulle "pale di ficurine",

Akragas tirannica e di aspre rime ,
figlia di Icaro, figlia di Dedalo,
Empedocle, l'arché e la fine;

Agrigento,
che carezzi i turisti col petalo
volato dal vento,
che insegni ai barbari e al loro nordico profumo
come è facile svendere fumo.

Girgenti, che tra gli argenti
custodisci il mandorlo, l'ulivo e il ciliegio,

Akragas, dove non è sacrilegio
fotografare le cose sacre
insieme alle capre,
dove è dolce il sortilegio
di cose passate che non interessano a nessuno,
(cu si nni futti?)
ma che fanno tanto tanto fumo
(sunnu di nuddu i cosi di tutti!)
 
Domenico Passantino

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