18 aprile 2017

JUAN JOSE' MILLAS sulla SCOMPARSA DEL PENSIERO CRITICO




INANE
Juan José Millás
El País, venerdì 31 marzo 2017

La scomparsa del pensiero non è come un’interruzione elettrica. Si verifica in modo graduale, per evitare d’impaurirci di colpo. Oggi si sopprime il latino, domani la logica, dopodomani la letteratura… Il fatto è che un giovedì, per un qualunque motivo, hai bisogno di usarlo e non lo trovi più. Insomma, fai mente locale, per cercare di ricordare l’ultima volta che hai pensato, proprio come quando perdi le chiavi, ma non riesci a ricordartene. Deve pur essere da qualche parte, ti dici, e vai in giro da un lato all’altro della casa, o della calotta cranica, in cerca del pensiero. Siccome hai lasciato accesa la tv, a farti compagnia, senti in lontananza le bombe emotive che piovono sui partecipanti ai comizi dei partiti politici. Hai bisogno del pensiero per difenderti da tali vampate retoriche, ma alla fine ti arrendi, ti lasci andare sul divano e ascolti anche tu quel comizio con l’aria con cui in tempi ormai lontani ascoltavi un discorso razionale.
All’inizio, l’assenza del pensiero si nota come un’amputazione. Di fatto, c’è chi lo sostituisce con un pensiero fantasma, come succede a quanti tagliano una gamba. Ciò dura il tempo che deve durare, perché il pensiero fantasma ti fa male tanto quanto quello reale, ma senza risolvere nulla. Prima o poi, alla fine, si finisce anche con il farne a meno e un giorno, senza sapere né come né perché, ti ritrovi ad aprire la sezione Attualità di un giornale, dove ti immergi tra le dispute post-coniugali di Brad Pitt e Angelina Jolie, che possono anche fornire qualche spunto filosofico, non credere. Quel che succede a te, succede in genere al resto, per cui non ti senti una bestia rara né niente di simile. Assuefattici tutti all’opacità mentale, siamo già pronti a firmare ovunque sarà necessario. O a votare il più inane.
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Juan José Millás (València, 1946) è scrittore e giornalista, tra i collaboratori fissi più apprezzati di El País. Ha vinto i premi letterari spagnoli più prestigiosi: il Nadal con La soledad era esto (1990) e il Planeta e il Nacional de Narrativa con El mundo (2007), rispettivamente pubblicati in italiano da Einaudi e Passigli . Il suo ultimo libro è Desde la sombra (2016).
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Trad. a cura di Nicolò Messina

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