30 aprile 2017

L'arte della fotografia secondo Henri Cartier-Bresson 1 e 2

ph di Henri Cartier-Bresson

*   Finché gli esseri umani saranno vivi e ci saranno problemi veri, vitali, importanti, e qualcuno avrà voglia di esprimerli con semplicità, con sincerità, o con umorismo e comicità, ci sarà posto per i fotografi, come per i poeti e i romanzieri.

 **  Fotografare è trattenere il respiro quando le nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace; a questo punto l'immagine catturata diviene una grande gioia fisica e intellettuale. Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore.

Henri Cartier-Bresson


 Riprendo dal mio diario FB alcuni commenti:


Cinzia Miceli: Nell' era dei selfie Cartier-Bresson avrebbe avuto vita dura. L'abilità del fotografo sta nel catturare la realtà togliendogli banalità.

Maria Ribaudo: Le popolazioni indiane erano molto diffidenti nel farsi fotografare perché credevano proprio che l'anima del soggetto fotografato venisse imprigionata proprio dentro la foto


Francesco Virga: Ancora negli anni 70, in tanti paesi siciliani e calabresi, molte persone anziane non gradivano farsi fotografare

Giovanna Nobile: “Ogni scatto è il momento massimo di un incontro, quell’attimo che inevitabilmente precede la separazione, l’obiettivo che si chiude, il buio. Amore e vita sono intimamente connessi in quest’arte ostinatamente energica ed erotica”.

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