05 aprile 2017

SPERIMENTARE FORME NUOVE DI FARE POESIA


Cologno Monzese: La poesia cammina per le strade, 8 aprile 2017

La “piccola maratona dei racconti di poesia”: la poesia incontra l’oralità, la lettura incontra il teatro di narrazione

Spiegano gli amici della Biblioteca di Cologno:

Con la biblioteca di Cologno Monzese, e le biblioteche sorelle delle città di Guadalajara (Spagna), Grenoble (Francia) e Fundao (Portogallo), e grazie a un progetto europeo, la poesia torna protagonista di una serata che si svolgerà al Cineteatro “Peppino Impastato” di Cologno l’8 aprile 2017 dalle ore 20.30 in poi.
Non è un reading, non è teatro, non è improvvisazione poetica: è un misto di tutte queste cose e anche qualcosa in più. Riprendendo l’originale formula della “maratona”, coniata dalla biblioteca di Cologno nel 2005, si cercherà di far incontrare la poesia con l’oralità, la lettura con il teatro di narrazione.
Aprirà la serata il coro peripoetico che metterà in scena un dialogo a più voci tra un anelante poeta, un “passeggiatore di cani” e Federico (Federico chi? Per ora non possiamo dirvi di più…). Poi sul palco si alterneranno i lettori che racconteranno l’esperienza di leggere poesia, i giovani vincitori degli slam delle scuole superiori, i poeti performativi ed elettronici, i musicisti di PianoChePiove.
Verranno letti i “centoni” e le “poesie dorsali” create dai giocolieri che frequentano la biblioteca nonché le “poesie stese” dai ragazzi che, con la patafisica Carmen, gli insegnanti e le bibliotecarie, il 21 marzo a Cologno hanno portato la poesia a spasso per le strade.
Ma il piatto forte della serata sarà la performance degli “otto di Sigüenza”. Non si tratta di una variante raddoppiata della “banda dei quattro”, ma di otto artisti (due per ogni paese partecipante) che il progetto europeo ha chiuso “in convento” per dieci giorni a lavorare ed elaborare, in quattro lingue e con tante passioni in comune. Lo spettacolo che ne è uscito e che presenteremo durante la maratona “è un grido di libertà che si inchioda nello spettatore”, hanno detto le recensioni della prima tenuta in Spagna il 17 marzo. “Non importa sapere il latino per capirlo: rimiamo tutti nella stessa direzione, abbattendo i muri e costruendo ponti”.

Il programma completo

Strade che si incontrano
C’era una volta una piccola “maratona di racconti di lettura”. Nata nel 2006 e proseguita a fasi alterne fino al 2014, era ed è figlia di un progetto europeo, e della collaborazione a libri aperti tra la biblioteca e il Seminario de Literatura Infantil y Juvenil di Guadalajara (ES), la biblioteca di Cologno M.se (IT), il Centre des Art du Recit di Grenoble (FR) e Museu de Arquelogia con la biblioteca di Fundao (PT).
L’iniziativa sorgeva dalla folle idea di portare la lettura su un palcoscenico, restituendone, con un racconto interpretativo, le corde più segrete, l’impatto sulla storia e sulla vita di ogni lettore. Facendo così incontrare la lettura e il teatro di narrazione, l’oralità e la scrittura.
La nostra maratona non è mai diventata grande (saremmo tentati di dire: per fortuna), ma è cresciuta per le strade dove la cultura è di strada e le storie passano di bocca in bocca, come i libri di mano in mano. Così quando c’è stata l’occasione di affrontare il tema della poesia, con un nuovo progetto europeo e con i partner di sempre, non ce la siamo fatta sfuggire.
Che cosa meglio della poesia si nutre e si pasce di questo impasto di oralità e scrittura, di arte e di tecnica, di emozione e pensiero, di solitudine e di condivisione, di quotidianità e di eccezionalità?
Senza nessuna pretesa di definirla, nella serata dell’8 aprile accoglieremo la poesia in tutte le sue più aperte e spericolate varianti, ci lasceremo trasportare “come un pezzo di ghiaccio su una piastra rovente” (Robert Frost).

Convivenza culturale
La poesia cammina per le strade è un’idea di poesia e di convivenza culturale. Una scelta di campo a favore della creatività, della mescolanza dei generi, degli stili, dei linguaggi. Contro il purismo e per la contaminazione. Un cantautore non è un poeta? Un writer non è un pittore? Un performer non è un (fine) dicitore? Può darsi, ma la città è ormai una distesa scritta, dipinta e parlata che chiede e merita libertà di espressione, confronto e contraddittorio. La qualità taglia trasversalmente i messaggi. E il messaggio è divenuto esso stesso il medium, quale che sia la forma e il supporto che lo riveste.
Tempo fa una scritta è apparsa sui muri della Bicocca: la poesia è trovar una parola, là dove il silenzio metterebbe un punto.
Appunto.

Documento ripreso da:  https://gruppodilettura.wordpress.com/2017/04/04/cologno-monzese-la-poesia-cammina-per-le-strade-8-aprile-2017/

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