06 agosto 2024

IN MEMORIA DI MARC BLOCH

 




Nell’ottantesimo anniversario della sua morte per mano nazista, Feltrinelli ripropone «Apologia della storia» di Marc Bloch.
“Il messaggio di fondo della riflessione blochiana si può compendiare in una doppia rivendicazione: da un lato, la necessità e legittimità della storia, un sapere che illumina anche il presente; dall’altro, visto che le stesse domande tormentano il «pensiero» e l’«azione», l’utilità della storia è tutta conoscitiva e può farsi pratica, dunque politica, solo se pienamente scientifica.
SCIENTIFICA senza virgolette: per Bloch la storiografia è una scienza e non può che basarsi sull’«esperienza», vale a dire sulla critica delle testimonianze e delle tracce documentarie, sulla costante riflessione collettiva su metodi e categorie e soprattutto su veri e propri esperimenti. Questa pratica sperimentale non è naturalmente assimilabile a quella di laboratorio, ma dev’essere altrettanto rigorosa, fondata sull’ampia comparazione di casi del passato, sola risorsa intellettuale che permette di evidenziare il gioco dei diversi fattori e processi all’opera nelle relazioni sociali.”
“Ogni metodo vale, la storia non è diversa dalle altre scienze sociali, ma occorre un lavoro collettivo, la convergenza di specialismi e tecniche per dar luogo alla «scienza degli uomini nel tempo», sempre sospesa fra senso della continuità e individuazione del mutamento.”
“Lo storico francese era attento agli inganni che, allora trasmessi dai giornali, principali media del tempo, producevano nei lettori uno sdoppiamento fra totale diffidenza e ingenua credulità, che oggi risulta sbilanciato per l’immersione continua in Rete e sugli smartphone.”

dall’articolo di Michele Nani su il manifesto, 06.08.2024

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