20 agosto 2024

MADRI e FIGLI

 


Con mia madre


Oggi voglio ricordare mia madre con le parole di un caro amico poeta, Ezio Spataro, che vive a Milano:

Caro Franco,

ti chiedo scusa per questo mio abuso di potere. I lettori del tuo blog forse non sanno che io ho facoltà di potere scrivere dei post nel tuo blog, anche se non ne sono amministratore. Quando ti ho aiutato a realizzare il blog del Centro Studi e Iniziative di Marineo tu mi hai concesso questa facoltà, anche se io poi non ne ho mai fatto uso.

Oggi ho deciso di usarla per dedicarti una poesia che mi sta molto a cuore, ma soprattutto voglio dedicarla alla memoria della tua cara mamma che è venuta a mancare in questi giorni. Io ho avuto la fortuna di potere conoscere tua madre e non posso dimenticare l’inverno di due anni fa, quando, durante le vacanze natalizie mi invitavi a mangiare a casa tua e a tavola con noi c’era sempre tua madre. Non posso dimenticare l’ultima partita a scopone che ci siamo fatti circa un mese fa con tua mamma e tua zia alla casa di riposo. E’ stato un momento forte per me.

Insomma caro amico mio, quando mi hai dato la notizia ci sono rimasto, non me lo aspettavo; avrei voluto dare di presenza l’ultimo saluto a tua madre, non potendolo fare, voglio dedicarle gli stessi versi che avevo scritto pensando a mia madre. Un abbraccio

Milano 25 gennaio 2013                                                                                                                             Ezio Spataro

 

Le madri cadenti

 

Le madri cadenti

sono leonesse ruggenti

che  divorano i giorni

 

con faccie rugose

e membra inferme

tra preghiere e candelore

scandiscono le ore

 

dicono giaculatorie

baciano santini

e aspettano i figli

noi figli sempre bambini

 

un tempo furono forti e tenaci

i loro ventri erano come fornaci

i figli da partorire

eravamo la loro speranza

 

ora sono inferme

ossa deboli come fuscelli

sangue capriccioso

tra sbalzi di pressione

 

valori sballati

farmaci mal dosati

effetti collaterali

tutta una sfilza di mali

 

muscoli senza vigore

lenti movimenti

stanche le ossa

ma forte il cuore

 

le madri cadenti

sono leonesse ruggenti

che ogni giorno

cacciano la morte

 

EZIO 


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