La mia primogenita, Irene, oggi insegna Lettere nelle scuole medie superiori. Ricordo ancora che, fin dal Liceo, amava a tal punto il nostro "sommo poeta" che, quando la invitavo a scoprire anche i poeti contemporanei, affermava che nessuno era in grado di reggere al suo confronto.
Oggi mi piace ricordare Dante con tre pezzi diversi scritti da autori che stimo. (fv)
Dante: Incipit Vita nova
di Antonio Sparzani
Domani, 25 marzo, viene definito Dantedì, perché i valenti dantisti ritengono che il viaggio di Dante all’Inferno sia cominciato, nella smisurata e straordinaria fantasia del poeta, o magari nella realtà, non si può mai sapere, il 25 marzo. Mi propongo di mettere qui su Nazione Indiana, una volta al mese, dei piccoli frammenti di tutta la produzione di Alighieri Durante, detto Dante, senza commenti, che tanto dentro e fuori la rete se ne trovano innumeri, ma solo per il puro piacere di riassaporare, magari con qualche fatica, la dantesca lingua; invito chi vuole a leggerli adagio, a bassa o ad alta voce, come meglio crede, e a farseli scorrere nella testa. Comincio, in ordine temporale, con l’inizio della Vita Nuova, scritta tra il 1292 e il 1293, poco tempo dopo la morte di Beatrice (o Bice) Portinari, cui l’opera è dedicata. Ecco qua:
I
In quella parte del libro de la mia memoria, dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica la quale dice: Incipit vita nova. Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d’asemplare in questo libello; e se non tutte, almeno la loro sentenzia.II
[I] Nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto, quanto a la sua propria girazione, quando a li miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la mia mente, la quale fu chiamata da molti Beatrice, li quali non sapeano che si chiamare. Ella era in questa vita già stata tanto, che ne lo suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte d’oriente de le dodici parti l’una d’un grado, sì che quasi dal principio del suo anno nono apparve a me, ed io la vidi quasi da la fine del mio nono. Apparve vestita di nobilissimo colore, umile ed onesto, sanguigno, cinta e ornata a la guisa che a la sua giovanissima etade si convenia. In quello punto dico veracemente che lo spirito de la vita, lo quale dimora ne la secretissima camera de lo cuore, cominciò a tremare sì fortemente che apparia ne li mènimi polsi orribilmente; e tremando, disse queste parole: «Ecce deus fortior me, qui veniens dominabitur mihi». In quello punto lo spirito animale, lo quale dimora ne l’alta camera ne la quale tutti li spiriti sensitivi portano le loro percezioni, si cominciò a maravigliare molto, e parlando spezialmente a li spiriti del viso, sì disse queste parole: «Apparuit iam beatitudo vestra». In quello punto lo spirito naturale, lo quale dimora in quella parte ove si ministra lo nutrimento nostro, cominciò a piangere, e piangendo, disse queste parole: «Heu miser, quia frequenter impeditus ero deinceps!». D’allora innanzi dico che Amore segnoreggiò la mia anima, la quale fu sì tosto a lui disponsata, e cominciò a prendere sopra me tanta sicurtade e tanta signoria per la vertù che li dava la mia imaginazione, che me convenia fare tutti li suoi piaceri compiutamente. Elli mi comandava molte volte che io cercasse per vedere questa angiola giovanissima; onde io ne la mia puerizia molte volte l’andai cercando, e vedèala di sì nobili e laudabili portamenti, che certo di lei si potea dire quella parola del poeta Omero: Ella non parea figliuola d’uomo mortale, ma di Deo. E avegna che la sua imagine, la quale continuamente meco stava, fosse baldanza d’Amore a segnoreggiare me, tuttavia era di sì nobilissima vertù, che nulla volta sofferse che Amore mi reggesse sanza lo fedele consiglio de la ragione in quelle cose là ove cotale consiglio fosse utile a udire. E però che soprastare a le passioni e atti di tanta gioventudine pare alcuno parlare fabuloso, mi partirò da esse; e trapassando molte cose, le quali si potrebbero trarre de l’esemplo onde nascono queste, verrò a quelle parole le quali sono scritte ne la mia memoria sotto maggiori paragrafi.
Articolo ripreso da https://www.nazioneindiana.com/2021/03/24/incipit-vita-nova/
********
Dante poeta figurativo
La
“Divina Commedia” illustrata: 156 tavole (97 dell’ “Inferno”),
per una “guida visuale al poema dantesco”. Un regalo. Introdotto
da Théophile Gautier, che nel 1861 presentava “il giovane
artista”. Spiegando che Dante non è “così astruso” come
si dice: “L’oscurità di Dante è un pregiudizio”. Il poema
richiede “una certa applicazione”, ma è di “plastica
nitidezza”: “Quasi tutti i suoi versi sono quadri o
composizioni”: ogni atteggiamento, ogni gesto, ogni cambiamento di
colore o di forma della folla dei dannati è descritto con cura
minuziosa”. E Doré è il più indicato a figurarlo: oltre al
talento compositivo e grafico, egli possiede quell’occhio
visionario di cui parla il poeta”.
E
la “Commedia” si anima. Tra Ann Radcliffe e Piranesi, come dice
Gautier, in “chimeriche architetture”, ma
“con un vivissimo senso della realtà e una potenza caticaturale
straordinaria e selvaggia”, tipo Goya. I richiami più evidenti
sono però, a sfogliare le incisioni, michelangioleschi, nelle
nudità, in una con la contemporanea sensibilità preraffaellita
delle figure femminili.
“A
partire dall’inverno 1860-1861 Gustave Doré invase la scena
parigina con Dante”, secondo un recente agiografo
dell’illustratore, Philippe Kaenel. Il Dante di Dorè è nato con
le 75 tavole dell’“Inferno”, pubblicate nel 1861, un
investimento importante, dell’incisore e dell’editore
Hachette, che fu promosso con una serie di manifestazioni. Tra esse
il parigino salon annuale
di pittura e scultura, dove Doré presentò anche una tela a
grandezza naturale (mm. 3,15 x 4,5 – ora a Bourg-en-Bresse, “Musée
de Brou”), “Dante e Virgilio nel nono cerchio dell’Inferno”,
incentrata sul “fiero pasto” di Ugolino, con altri personaggi,
compresi Paolo e Francesca.
Gabriele
Baldassari presenta brevemente Doré.
Gustavo
Doré, La Divina Commedia di Dante Alighieri,
Oscar, pp. 167, ill. ril. € 22
Nessun commento:
Posta un commento