Il
Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, in stretta
collaborazione con l’Associazione Fondo Pasolini della Cineteca di
Bologna, ha organizzato nel 2009 un Convegno per mettere a fuoco un
tema particolarmente attuale che ha occupato gran parte dell’opera
di uno dei più grandi intellettuali del secolo scorso.
Il volume
intitolato Pasolini
e la televisione,
pubblicato da Marsilio (1) nel maggio scorso, oltre a raccogliere gli
Atti del memorabile Convegno, offre una ricca e, in parte, inedita
documentazione che può diventare la base di un serio rilancio del
dibattito intorno alla controversa figura del poliedrico autore che
sarebbe ora di liberare dal suo personaggio, come giustamente
auspicato dalla curatrice del libro, Angela Felice, nella sua
incisiva presentazione:
"icona e mito che si presta
all’agiografia acritica da santino, come pure allo scavo
voyeuristico nella biografia dell’uomo. Occorrerà invece ricorrere
a lui, e alla sua debordante militanza e creatività di scrittore ,
artista, pensatore e cineasta - anima e corpo da intellettuale
radicale e mai chierico traditore - come a una monumentale
testimonianza recuperabile in assenza di lui. E che perciò ci parla
e ci interroga: perché sottolinea ancora di più il vuoto del
presente e quello che avremmo potuto essere, anche con la sua
ispirazione, e che invece non siamo diventati e non siamo." ( A. Felice, op. cit., pag.7)
Basta dare un’ occhiata all’indice
del libro per farsi un’idea della profondità e dell’ampiezza dei
contributi critici presenti e del carattere inedito di alcuni
documenti pubblicati. La prima parte del volume affronta di petto il
rapporto dialettico avuto da Pasolini, fin dagli anni cinquanta, con
la televisione. Nella prima sezione studiosi di formazione diversa si
confrontano su un tema tipicamente pasoliniano: Televisione e
omologazione. Nella seconda si scandaglia, in modo inconsueto, lo
sguardo critico dello scrittore sulla televisione. Particolarmente
lucidi ed originali gli interventi di Bruno Voglino, che svela l’
amore negato tra il poeta e la TV, e di Gian Paolo Gri che individua
nel metodo dell’ osservazione partecipante e nel rimpianto per l’
origine punti di contatto tra Pasolini e Lèvi-Strauss.
Oltremodo
interessante, dal nostro punto di vista, la terza sezione che mette a
fuoco l’influenza avuta dalla televisione nella mutazione della
lingua italiana. Vincenzo Orioles, Alberto A. Sobrero, Michele A.
Cortelazzo ricostruiscono sapientemente il contesto che contribuì a
generare il saggio pasoliniano Nuove questioni linguistiche
dell’autunno del 1964. Vincenzo Oriales, in specie, si sofferma ad
analizzare uno degli ultimi interventi pubblici di Pasolini,
generalmente trascurato dalla critica, la lezione-dibattito tenuta al
Liceo Palmieri di Lecce intitolata Il volgar eloquio, oggi
disponibile anche nel suo formato sonoro.
Le altre tre sezioni
analizzano puntualmente tutti gli interventi televisivi di Pasolini,
dal suo dialogo con Ezra Pound all’intervista di Enzo Biagi,
compresi i suoi sporadici interventi nella televisione francese e
tedesca. Un capitolo è dedicato, inoltre, all’analisi del modo in
cui la televisione italiana ha rappresentato il delitto Pasolini.
Particolarmente ricca l’ultima sezione dedicata alle testimonianze
e agli sguardi in diretta; quì spicca, su tutti, l’intervento di
Giuseppe Bertolucci e Carlo di Carlo che spiegano il metodo seguito
per la ricostruzione del documentario intitolato La rabbia di
Pasolini. In appendice si trova inoltre una telegrafia degli
interventi televisivi del poeta ed una bibliografia essenziale degli
scritti di P. P. Pasolini sulla televisione.
Per concludere ci
piace fare nostre le parole tratte da uno degli interventi più belli
contenuto nel libro:
"Pasolini aveva letto troppo
attentamente Gramsci (a differenza di tanti intellettuali di Sinistra
snobisticamente distratti in proposito) per non rendersi conto
dell’importanza della televisione e, siccome era anche uno dei
pochi a sapere cos’è il popolo, era perfettamente in grado di
valutare l’influenza politica, morale, culturale esercitabile ed
esercitata sulle masse dalla televisione."(B. Voglino, op.cit.,
pag
47).
FRANCESCO
VIRGA
(1)
AA. VV. PASOLINI E LA TELEVISIONE. A cura di Angela Felice - Centro
Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia. Marsilio Editori,
Venezia 2011, pp.263.
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