foto di Alberto Arnone
Chi mi conosce sa che i premi letterari non mi sono mai piaciuti. Non li ho mai amati e continuo a non amarli perchè l' arte e la poesia hanno bisogno d'altro, non di premi. Eppure il Premio di Poesia Città di Marineo, che ho visto nascere nel lontano 1975, pur essendo stato ideato da un gruppo di giovani che non condividevano la mia visione del mondo, l'ho seguito con crescente simpatia e ne ho sempre parlato e scritto positivamente.
Neppure il diretto e duro contrasto politico con il suo principale ideatore, Ciro Spataro, divenuto successivamente Sindaco democristiano del mio paese natale, mi ha fatto cambiare idea. Questo singolare Premio, infatti, anche grazie al contributo generoso e decisivo di Ignazio Buttitta, è riuscito a portare in piazza migliaia di marinesi che non avevano mai letto un libro di poesia e ha dato un contributo importante alla crescita culturale della comunità locale.
Anche per questo voglio ricordare oggi la partecipazione del compianto Franco Battiato all'iniziativa del Circolo Culturale Cattolico di Marineo avvenuta nel settembre del 1990. E mi piace farlo con le stesse parole usate ieri da Ciro Spataro nel blog https://marineo.wordpress.com/2021/05/18/la-scomparsa-di-franco-battiato-il-suo-messaggio-universale-rimarra-sempre-impresso-nei-nostri-cuori/
(fv)
LA SCOMPARSA DI FRANCO BATTIATO: IL SUO MESSAGGIO UNIVERSALE RIMARRA' IMPRESSO NEI NOSTRI CUORI
Quando,
intorno alle 8 del mattino di oggi, le agenzie di stampa hanno
cominciato a battere la notizia della morte di Franco Battiato, un
velo di tristezza si è diffuso in me, ripensando alla sua venuta nel
nostro paese per la consegna del XVI Premio Marineo.
Quella
domenica, 9 settembre 1990, era un caldo pomeriggio estivo, ricordo
bene ancora oggi l’arrivo del maestro Battiato con sua mamma,
provenienti da Milo, vicino Catania, e la prima cosa che mi disse fu:
“Ricevere un premio nella mia terra è molto bello, ma ritengo che
sia una soddisfazione ancora più grande per mia madre ed allora ho
deciso di portarla a Marineo per renderla partecipe
dell’evento”.
Allora la giuria, composta da Ignazio Buttita,
Piero Di Giovanni, Francesco Alberto Giunta, Francesco Grisi, Aldo
Gerbino, Rosetta Guccione Scaglione, Miranda Clementoni, Pietro
Mazzamuto, Bent Parodi, Gianni Puglisi, Ida Rampolla, decise di
attribuirgli il premio internazionale con la seguente motivazione:
“Musicista tra i più originali nel panorama musicale italiano ed
europeo, Battiato si è espresso, sin dagli anni ’70, in una
ricerca del linguaggio musicale che lo porta dalla musica “pop
elettronica” fino ad un’analisi multidirezionale che per ultimo
lo ha impegnato nella complessa polifonia per la tragedia “I
Persiani di Eschilo”.
Il suo è uno stile personale, giocato sul
timbro particolare del cantato e nel contempo si è imposto
all’attenzione della critica per un lessico musicale non comune che
ha interagito con la tradizionale mélica, araba e
mediterranea.
L’opera da lui composta “Genesi” viene a
situarlo per il particolare impegno creativo tra i più interessanti
compositori contemporanei. L’originalità del messaggio di Battiato
balza in evidenza soprattutto in “Fisiognomica” dove, nel porsi
di fronte al mistero dell’uomo, affonda lo sguardo impietoso sulla
debolezza umana, nel male di vivere ed allo stesso tempo precisa la
personale consapevolezza della limitatezza umana, portandolo alla
conclusione per la quale l’essere uomo ha un significato nella
misura in cui riscopre il senso del sacro. Così, nella stagione
della maturità, questo profeta del nostro tempo ci invita ad entrare
in sintonia con l’insondabile mistero dell’Essere.
Pur immerso
in questa ricerca, Battiato non ha perso la propria identità, la
propria sicilianità: il ritorno alle radici viene vissuto dal
cantautore quasi come un bisogno di recuperare l’innocenza
primordiale e proprio nel magma dei contrasti
della sua terra
scopre quello spirito meditativo che ritroviamo intatto nella sua
opera.
La Giuria, nell’assegnargli il premio speciale
internazionale, ha inteso riconoscere come Franco Battiato, con le
sue straordinarie qualità, sia riuscito a fondere Musica e
Poesia”.
Quella serata, organizzata in modo impeccabile dai
giovani del Circolo Culturale, ebbe un finale a sorpresa con il
Sindaco di Palermo Domenico Lo Vasco, il Presidente della Provincia
Francesco Caldaronello e il sottoscritto a recitare liriche degli
anni giovanili. Tutto è cominciato dopo la consegna dei premi,
quando lo stesso Franco Battiato ha invitato, sul palco, Lo Vasco,
Caldaronello e il sottoscritto ad esprimersi più liberamente
abbandonando la veste ufficiale e trasformando la manifestazione in
un riuscito happening.
La serata, presentata con la consueta
professionalità da Franco Solfiti, ha avuto l’accompagnamento
musicale di Licia Consoli, Giuseppe Leopizzi, Nino Macaluso e Beppe
Cusimano e, a conclusione della cerimonia, Franco Battiato non ha
voluto perdersi il riuscito concerto della famosa “Nuova compagnia
di canto popolare”.
In questo momento sento il bisogno di
ricordare la sua figura che, con il suo messaggio universale, rimarrà
sempre scolpita nei nostri cuori.
Marineo, 18/05/2021 – Ciro Spataro – Segretario della giuria
Testo ripreso da https://marineo.wordpress.com/2021/05/18/la-scomparsa-di-franco-battiato-il-suo-messaggio-universale-rimarra-sempre-impresso-nei-nostri-cuori/
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