18 settembre 2011

GESU', UN PAZZO...

E’ proprio questo il titolo della 17A Settimana Alfonsiana organizzata dalla Rivista SEGNO che si terrà dal 26 al 30 settembre 2011 presso la sede palermitana dei Padri Redentoristi. Il titolo è volutamente provocatorio e ne spiega il senso l’ideatore nel pezzo che segue. Il programma della Settimana è facilmente reperibile sulla rete e, per maggiori informazioni, ci si può rivolgere direttamente a: segno@libero.it


Il tema della 17A Settimana Alfonsiana è la follia di Gesù. Ne scrivono i Vangeli e in particolare Marco 3,21: “I suoi uscirono per prenderlo; dicevano infatti: È fuori di sé”. Sacerdoti, scribi e farisei, nonché i parenti e appartenenti al suo clan, lo giudicavano un pazzo: un esaltato, un radicale estremista, un dissacratore di tradizioni religiose e etiche, un perturbatore della vita buona nei villaggi della Galilea. Non tutti, in verità, vedevano in Gesù un folle. Per coloro che lo seguivano, almeno per loro, Gesù era un incantevole sognatore, un seducente affabulatore di un mondo e di un’umanità straordinari cui solo lui sapeva dare corpo e figura credibili. Invece sacerdoti e farisei non impiegarono molto a convincersi che di Gesù bisognava disfarsi al più presto e con ogni mezzo, perché pericoloso per il tempio e la nazione.

Perché Gesù era ritenuto un pazzo? Che genere di follia era la sua? Per comprenderlo basta aprire i Vangeli in cui egli proclama senza ambiguità: Beati i poveri, guai ai ricchi; amate i vostri nemici, pregate per coloro che vi perseguitano; a chi ti schiaffeggia sulla guancia destra porgi anche la sinistra; a chi ti chiede la tunica lasciagli pure il mantello; maledice il fico perché, fuori stagione, non produce frutti; soprattutto scaccia dal tempio i mercanti che l’hanno ridotto a una spelonca di ladri e, senza paura, grida in faccia ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: “i gabellieri e le prostitute vi precederanno nel regno di Dio”.

In realtà, all’inizio della follia di Gesù c’è il suo annuncio che il regno di Dio è venuto, è presente tra gli uomini nelle città. Il regno di Dio, infatti, è Lui stesso, Gesù, che fa udire i sordi e parlare i muti, camminare gli zoppi e risorgere i morti, che dà la vista ai ciechi e il Vangelo ai poveri. Un evento inedito e sconvolgente perché travolge il mondo esistente e l’ingiustizia su cui è costituito: mentre dà luogo a un’umanità nuova che la sua parola e i suoi gesti lasciano intravedere.

Infine, dire che Gesù è fuori di senno significa svuotarlo di ogni credibilità. E ridurlo a un pupo di cui ci si può prendere gioco. Come avvenne nel pretorio di Pilato quando lo spogliarono e gli misero sulle spalle una clamide, sul capo una corona di acanto e nelle mani per scettro una canna e gli si prostravano. Per burla, per spasso. Non c’è dubbio: Gesù è folle. Come lo sono anche coloro che gli vanno dietro: da Francesco d’Assisi a Alfonso de Liguori a Giuseppe Puglisi.

Nino Fasullo

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