IL CANTICO DEI CANTICI
Franco Lo Piparo
È un testo del Vecchio Testamento che ha sempre creato imbarazzo e, nonostante i tempi siano molto cambiati, continua a creare imbarazzo. Tanto che la sua lettura richiedeva fino a tempi recenti particolari autorizzazioni.
«In ambito ebraico era proibito leggere il testo a chi aveva meno di trent’anni. Anche i rabbini dovevano attendere di avere raggiunto l’età matura. In ambito cattolico la lettura era proibita fino ai quarant’anni. Santa Teresa dovette giustificare con molti argomenti il suo commento al Cantico, dal momento che il testo avrebbe dovuto esserle precluso».
Cito dal recente libro “Forte come la morte è questo amore” (Castelvecchi) di Teresa Forcades, teologa e monaca benedettina.
Il libro è una lettura in chiave femminile del Cantico. L’autrice non esclude che a scrivere il poema sia stata una donna.
La tesi portante è che «se una persona non si è mai innamorata, se non sa piangere lacrime di sangue, non può incontrare Dio». L’attrazione erotica dei corpi come metafora e preparazione dell’esperienza religiosa. «C’è un solo amore e questo amore può senz’altro esprimersi in modi diversi».
Il libro propone anche nuove traduzioni, sempre argomentate. Dei primi versi viene proposta, ad esempio, la seguente traduzione:
«Che egli mi baci con i baci della sua bocca
i suoi seni sono più gustosi del vino».
“I suoi seni” non compare nella traduzione della CEI che traduce così:
«Mi baci con i baci della sua bocca!
Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino»
FRANCO LO PIPARO
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