31 agosto 2012

CHI PESCA NEL TORBIDO





Mi sembra particolarmente significativo il breve articolo del Sostituto Procuratore della Repubblica di Palermo, Antonio Ingroia, pubblicato stamattina sulla prima pagina de L’Unità (http://www.unita.it/italia/chi-pesca-nel-torbido), che ripropongo di seguito:






ANTONIO INGROIA, Chi pesca nel torbido

Il Procuratore Capo di Palermo ha già chiaramente smentito la corrispondenza fra il contenuto del presunto scoop di Panorama sulle «telefonate del Quirinale» e il tenore delle telefonate intercettate dal nostro ufficio. E quindi non c’è nulla da aggiungere a questo. C’è invece molto da aggiungere su altro. E cioè il salto di qualità di un certo modo di fare informazione nel nostro Paese. Un salto di qualità all’indietro. Personalmente, non ho mai visto un articolo come questo, che su una vicenda così delicata, con potenziali effetti destabilizzanti per le istituzioni, non contiene né fatti né notizie, ma solo una discutibile e fantasiosa ricostruzione.

Una ricostruzione affidata alla lettura comparata di alcuni commenti di testate giornalistiche diverse usciti in questi giorni. Sulla base, per di più, dell’illazione, sottintesa quanto infondata, che le tre testate giornalistiche fossero venute a conoscenza del contenuto delle telefonate intercettate in questione.

In un comunicato il Quirinale parla, giustamente, di una «torbida manovra destabilizzante». Sono pienamente d’accordo. Ho l’impressione che ancora una volta ci sia chi vuole pescare nel torbido per mettere un’istituzione contro l’altra.

A chi giova tutto questo? Non certo alle istituzioni democratiche o ai cittadini che ne risultano, ancora una volta, intenzionalmente disorientati. Giova invece a chi cerca di sollevare cortine fumogene perché la verità sui veri misteri italiani non emerga mai. Bisogna uscire da questo cupo tunnel. E va recuperata un’etica della responsabilità per il ruolo che ciascuno riveste, dentro e fuori le istituzioni. Anche nell’informazione, che sembra, in questo caso come in casi simili, avere smarrito un minimo senso etico. Occorre evitare il disastro e il caos. Per fare un buon servizio alla giustizia e all’accertamento della verità. Per difendere la nostra democrazia.


Nessun commento:

Posta un commento