Riprendo con piacere dal sito
http://www.minimaetmoralia.it l’invito
di Azzurra
D’Agostino a seguire una bella iniziativa che si svolge nell’appennino
bolognese.
L’IMPORTANZA DI ESSERE
PICCOLI
“Vola alta, parola, cresci in
profondità.”
M.Luzi
Quando si dice che la poesia non ha seguito. Quando ci si chiede se i testi
per le canzoni sono o non sono poesia. Quando ci si lamenta che non ci sono più
i cantautori di una volta. Quando si sostiene la politica del ‘grande evento’.
Quando si discute se meglio la città o meglio la provincia. Quando si soffre
per i tagli alla cultura. Quando la cultura viene considerata intrattenimento,
hobby, spreco. Queste e altre questioni su cui meditare sono affrontate in
forma pratica all’interno di un piccolo festival che si svolge all’estrema
periferia d’Italia, ovvero i piccoli borghi arroccati sulle cime degli
Appennini. Per questo si chiama ”L’importanza di essere piccoli”,
perché proprio nel piccolo, nel minuscolo, cerca di porre delle domande e, allo
stesso tempo, di vivere un’esperienza che renda queste domande ricordo
personale e materia viva di riflessione.
La prima edizione, con Bobo Rondelli che ha duettato con Franco Loi, e con
Emidio Clementi dei Massimo Volume che ha fatto un reading dal poeta Robert Lowell,
e con Mariangela Gualtieri, i Virginiana Miller e tanti altri, è stata un
piccolo miracolo. Non solo per il numero di persone, perché non è il numero la
vera misura. Ma per il modo sia dell’ascolto che della realizzazione di tutto
l’insieme. Signore e signori che hanno cucinato per tutti, ragazzi che si sono
passati parola, poeti e musicisti che si sono conosciuti e ascoltati, piccoli
scambi artistici, di relazioni, di generi, l’apertura verso linguaggi che la
televisione e i canali ufficiali non propongono – e che invece, si scopre, al
contrario di quanto vogliano farci credere, toccano le persone. Dunque si è
deciso di andare avanti.
Quest’anno “vola alta parola, cresci in profondità”, è il verso di Mario
Luzi scelto per la seconda edizione de “L’importanza di essere
piccoli”, dove il seme del tarassaco che si sta per staccare è la
metafora di una vita semplice ma carica di senso che vola alta nei campi e poi
attecchisce nei prati crescendo in profondità. Un’onda e una diffusione
che con questo festival è anche della parola: quella lieve e abissale della
poesia e della musica, caparbia nel mettere radici e lieve nel lasciarsi
trasportare dal vento.
Francesco Guccini, Paolo Benvegnù, Perturbazione, Andrea Appino di
Zen Circus, Vivian Lamarque, Franco Buffoni, Valentino Zeichen,
Giuliano Scabia, Carlo Maver sono solo alcuni degli ospiti che dal 6
al 10 agosto soffieranno e diffonderanno poesia e musica in frazioni
spesso trascurate dalle traiettorie turistiche usuali, ma che sono scorci di
paesaggi bellissimi, nel fresco verde di castagneti secolari.
L’ingresso agli spettacoli del 6, 7, 8, 10 agosto è libero
(prenotazione consigliata).
Azzurra D’agostino
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