“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.” Antonio Gramsci
16 agosto 2012
LA RIVOLUZIONE DI DANILO DOLCI
Chi si spaventa quando sente dire
rivoluzione,
forse non ha capito.
Non è rivoluzione
tirare un sasso in testa ad uno sbirro
o sputare addosso a un poveraccio
che indossa una divisa non sapendo
come mangiare;
rivoluzione non è incendiare il municipio
o le carte al catasto
per andare stupidi in galera
rinforzando il nemico di pretesti.
Quando ti agiti senza mirare
la rivoluzione viene a mancare;
se raggiungi il potere e la sostanza
dei rapporti rimane come prima
rivoluzione tradita.
Rivoluzione
è distinguere il buono
già vivente, sapendolo godere
sani, senza rimorsi,
riconoscendosi con gioia.
Rivoluzione è curare il curabile profondamente e presto, è rendere ciascuno responsabile non credendo che solo la violenza possa cambiare.
Rivoluzione è incontrarsi con sapiente pazienza, assumere rapporti essenziali tra terra, cielo e uomini: gli atomi umani dispersi divengano nuovi organismi e sappiano togliere il marcio, cambiare i tessuti insani che impediscono la vita eliminando ogni cancro, ogni mafia –
E non andare a chiedere ai mafiosi i soldi per distruggergli il sistema , o chiedergli il permesso.
Danilo Dolci, Il limone lunare. Poema per la radio dei poveri cristi, Laterza 1970.
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