02 luglio 2014

INTORNO AL MITO DELLA CIVILTA' CONTADINA



Pier Paolo Pasolini è stato uno degli ultimi cantori del defunto mondo contadino. Per il rimpianto dei valori che conservava quel mondo, insieme alle tante ingiustizie e brutture che Pasolini non ignorava, venne attaccato e criticato da tanti ingiustamente.
Quel mondo ormai si ritrova parzialmente solo nei migliori Musei etno-antropologici e in alcune poesie.
Tra queste oggi mi piace  citarne due.
 La prima, più antica, scritta nell'antica parlata di Aliminusa, è tratta da un libro bellissimo di Pino Battaglia, morto in giovane età,  apprezzato anche  da Leonardo Sciascia. 
La seconda è stata pubblicata ieri dall'amico Ezio Spataro sul suo blog di cui abbiamo più volte parlato.
fv


LA TERRA VASCIA


La terra ia vascia,
 vascia Signuri,
 e si zappa calatu;
 suduri e suduri
 ca ia megghiu la morti.

Un ia iocu zappari
 si la terra ia vascia
 e lu zapponi‘un sciddica,
 si la notti lu viddanu
 si sonna a zappari
 sempri la terra vascia


Giuseppe Giovanni Battaglia (Aliminusa 1951-1995), 
da La piccola valle di Alì
 Introduzione di Leonardo Sciascia, 
Palermo, 1972.

***

CIVILTA'  CONTADINA


Lavoravi zappatore 
sotto i raggi della bellezza
irrigando di sudore la terra,
dissodavi zappatore
i campi della tua creatività
facendo crescere arbusti
e trame di foglie

i tuoi arnesi
li deporranno nei musei
i crivi e le fullane
penderanno dai muri
conserveranno il tuo sudore
in preziose burnìe
le zappe che affondavi nella terra
i lombrichi che uccidevi
nella tua furia ispiratrice
quando eri
nel respiro della terra

saranno sbarrati
gli occhi del mondo
dietro le vetrine dei musei
si strapperanno i capelli
gli adoratori del panbauletto
rinnegatori del grano
mistificatori del moderno

gli uomini torneranno a godere
della terra che calpestano
dopo avere marciato
nei duri sentieri della modernità
nei deserti tecnologici
che uccidono
le sostanze della terra
Ezio Spataro, Milano 1 luglio 2014
 da  http://percorsipoeticiabrannu.blogspot.it/












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