20 ottobre 2017

LA ROCCA E IL BOSCO DI GIACOMO GIARDINA

La copertina del 1° numero della rivista nuovabusambra, giugno 2012 

Daniell de Condat e Giacomo Giardina

Il bosco di Ficuzza visto dall'occhio di Maria Ribaudo


      Abbiamo parlato e scritto più volte su Giacomo Giardina, il poeta pecoraio "scoperto" da T. Marinetti. Per ultimo l'abbiamo fatto sulla rivista  nuovabusambra: https://cesim-marineo.blogspot.it/2012/06/francesco-carbone-e-renato-guttuso-su.html.
       Oggi mi piace tornarci anche per una bella fotografia di Maria Ribaudo, dalla quale traspare lo stesso amore mostrato dal poeta nei versi seguenti:

 
ROCCA BUSAMBRA

Si erge alta e solenne
la montagna della mia poesia
che al centro s'apre liricamente
come enorme ventaglio rameggiato di cerri scuri.

La foresta allarga la sua impetuosa orchestra
discendendo verso la valle
ora chiara ora scura.
Vegetano con furia l'asfodelo e la cicuta,
bacche rosse, ginepri spinosi duri,
edera, felce, biancospino e sambuchi rampicanti.

Tutto s'allarga,ondeggia
come verde mare:
mare di foglie
che veniva ad agitare ed allagare d'amore
la vela sperduta del mio cuore. 

Rocca Busambra,
quante notti riposai al tuo piede granitico.
quante notti mirai la tua veste
fasciata di scintillamenti, incipriata di luna

[...]

  Sì, lontano da te non posso vivere,
e m'aggrappo ai pennelli degli alberi,
o Rocca Busambra, ora viola e ambra,
ora verde, rossa, azzurra, nera, rosa
grandiosa tavolozza del mondo
dove il rotondo sole pittore
compone e scompone i suoi vivi colori.

1929  G. Giardina

Nessun commento:

Posta un commento