La copertina del 1° numero della rivista nuovabusambra, giugno 2012
Daniell de Condat e Giacomo Giardina
Il bosco di Ficuzza visto dall'occhio di Maria Ribaudo
Abbiamo parlato e scritto più volte su Giacomo Giardina, il poeta pecoraio "scoperto" da T. Marinetti. Per ultimo l'abbiamo fatto sulla rivista nuovabusambra: https://cesim-marineo.blogspot.it/2012/06/francesco-carbone-e-renato-guttuso-su.html.
Oggi mi piace tornarci anche per una bella fotografia di Maria Ribaudo, dalla quale traspare lo stesso amore mostrato dal poeta nei versi seguenti:
ROCCA
BUSAMBRA
Si erge alta e solenne
la montagna della mia poesia
che al centro s'apre liricamente
come enorme ventaglio rameggiato di cerri scuri.
la montagna della mia poesia
che al centro s'apre liricamente
come enorme ventaglio rameggiato di cerri scuri.
La foresta allarga la sua impetuosa orchestra
discendendo verso la valle
ora chiara ora scura.
Vegetano
con furia l'asfodelo e la cicuta,
bacche rosse, ginepri spinosi duri,
edera, felce, biancospino e sambuchi rampicanti.
bacche rosse, ginepri spinosi duri,
edera, felce, biancospino e sambuchi rampicanti.
Tutto s'allarga,ondeggia
come verde mare:
mare di foglie
che veniva ad agitare ed allagare d'amore
la vela sperduta del mio cuore.
che veniva ad agitare ed allagare d'amore
la vela sperduta del mio cuore.
Rocca
Busambra,
quante notti riposai al tuo piede granitico.
quante notti mirai la tua veste
fasciata di scintillamenti, incipriata di luna
quante notti riposai al tuo piede granitico.
quante notti mirai la tua veste
fasciata di scintillamenti, incipriata di luna
[...]
e m'aggrappo ai pennelli degli alberi,
o Rocca Busambra, ora viola e ambra,
ora verde, rossa, azzurra, nera, rosa
grandiosa tavolozza del mondo
dove il rotondo sole pittore
compone e scompone i suoi vivi colori.
o Rocca Busambra, ora viola e ambra,
ora verde, rossa, azzurra, nera, rosa
grandiosa tavolozza del mondo
dove il rotondo sole pittore
compone e scompone i suoi vivi colori.
1929
G. Giardina
Nessun commento:
Posta un commento