Anche se nel mondo d'oggi è stato mercificato tutto, persino l'amore, e sembra che non ci sia più spazio né per l'amore romantico nè per quello sensuale, due poesie di Anne Sexton insieme ad un quadro del poeta e pittore Edward Estlin Cummings, se non mi sbaglio, sembrano andare controcorrente. (fv)
Ero
avvolta in una pelliccia
bianca
e nera e tu
me
l'hai tolta e poi
in
una luce dorata
mi
hai incoronato
mentre
fuori i fiocchi urtavano
la
porta come frecce storte.
mentre
una spanna di neve
cadeva
come stelle
in
frammenti di calcio
ce
ne stavamo nel nostro corpo
(quella
stanza che ci seppellirà)
e
tu stavi nel mio corpo
(quella
stanza che ci sopravvivrà)
e
per cominciare ti asciugai
i
piedi con una salvietta
perché
io ero la tua schiava
e
tu mi chiamavi "principessa"
principessa!
oh,
allora
mi
alzai, con la mia pelle dorata
e
scaraventai via i salmi
e
scaraventai via i vestiti
e
tu sciogliesti le briglie
e
tu sciogliesti le redini
e
io i bottoni
le
ossa le confusioni
le
cartoline del new england
le
notti di gennaio alle dieci
e
poi, ci sollevammo, come grano
acri
e acri d'oro, e noi
mietemmo
noi.
Anne
Sexton
Quando l’uomo entra nella donna
Quando
l’uomo
entra nella donna
come l’onda scava la
riva,
ripetutamente,
e la donna godendo apre la bocca
e i
denti le luccicano
come un alfabeto,
il logos appare mungendo
una stella,
e l’uomo
dentro la donna
stringe un
nodo
perché loro due mai più
si separino
e la donna si fa
fiore
che inghiotte il suo gambo
e il logos appare
e
sguinzaglia i loro fiumi.
Quest’uomo
e questa donna
con duplice fame
hanno tentato di spingersi
oltre
la cortina di dio, e ci sono
riusciti per un
momento,
anche se dio
nella Sua perversione
poi scioglie il
nodo.
Anne Sexton
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