17 ottobre 2011

AMARO COMMENTO SULLA MANIFESTAZIONE ROMANA DEGLI INDIGNATI.

L'idiozia di alcuni manifestanti, insieme al cinismo dei potenti, hanno rovinato tutto.
Così da due giorni la TV, a reti unificate, non fa altro che mostrare immagini di selvaggio teppismo, senza dire nulla delle ragioni che hanno condotto centinaia di migliaia di giovani e vecchi, in tutto il mondo, a manifestare pacificamente contro un sistema di potere che emargina sempre di più il 99% della popolazione.

4 commenti:

  1. I senza cervello che usano la violenza perchè non sanno usare altro, hanno fatto un grosso favore ai potenti. Con i loro atti di violenza si sono dimostrati essere ottimi servi del potere.
    Hanno risposto alla violenza del potere, con la loro violenza, rovinando una manifestazione esemplare.
    Esattamente ciò che succedeva negli anni di piombo in cui la stupidità di alcuni terroristi insidiava le buone ragioni di chi civilmente scendeva nelle piazze per fare sentire la propria voce.

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  2. I professionisti infiltrati da chi vuole capovolgere il risultato di una leggittima protesta, hanno trionfato. Purtropo non soltanto in Italia, ma ne osserviamo lo stesso modo operativo anche a New York.

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  3. Segnalo un interessantissimo scambio, in cui sono presenti varie anime del movimento, sul blog http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=5599. Si parla del rifiuto del "frame" violenza/non violenza. riporto un mio commento a titolo esemplificativo:

    15/10/2011 at 9:12 pm

    nessun frame, ma dei distinguo necessari: una manifestazione di pastori sardi, di operai, di studenti, che subisce un aggressione da parte dei cani da guardia del regime merita una reazione. Ma la giornata di oggi meritava di avere la ‘sua voce’, una voce collettiva, anche di quelli che a Roma non c’erano e non di essere privati della possibilità di occupare piazza s.giovanni per dare avvio ad una lotta di lunga durata. Il punto è che i movimenti organizzati (cobas, cgil,precari organizzati) hanno la necessità di rafforzare una vigilanza militante che abbia la forza di impedire il ‘blocco’, e consenire lo ‘sbocco’, ad un movimento di massa che possa percorrere un pezzo di strada senza che un gruppo, un gruppo, monopolizzi, imponendo una direzione, al resto del movimento.

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  4. caro franco,
    non ho riflettuto a sufficienza nel sottoporti il mio commento su wu ming. Censura pure "cani da guardia", ma l'ho scritto di getto pensando a un gruppo di celerini ben piazzati che si accanisce su un ragazzino come a Genova, alla Diaz, oppure il 14 dicembre a Roma. E, inoltre, quando scritto che è necessaria "una reazione" pensavo al modo in cui sono stati massacrati i pastori sardi al porto di civitavecchia, bloccati, picchiati e rispediti la sera stessa in sardegna senza dare loro la possibilità di manifestare. Infine, tra le tante cose raccolte all'interno del dibattito sul blog wu ming (tra cui un intervento dolcissimo di una poliziotta..) segnalo la posizione di chi ritiene che l'emergere monopolizzante dei violenti potrebbe essere collegato all'assenza di una piattaforma politica più strutturata e con una conseguente forza egemonica sul movimento e sulla piazza del 15 ottobre.

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