Sorprenderò alcuni amici confessando che, in questi ultimi giorni, mi sono ritrovato più vicino agli editoriali di Famiglia Cristiana piuttosto che a quelli apparsi su tanti altri giornali e settimanali.
Nell’ultimo numero del popolare settimanale cattolico si afferma, infatti, che la violenza di pochi sbandati non può oscurare le ragioni di un movimento che, pacificamente, si ribella ad una finanza iniqua e a una politica irresponsabile. Più precisamente l’editorialista cattolico scrive:
“La precarietà giovanile non preoccupa nessuno. Non è la priorità delle priorità nell’agenda dei politici che pensano solo a galleggiare. In un clima da fine impero, tra congiure, ricatti e baratti, in cambio di un seggio in Parlamento. Squallore unico, da mercato delle vacche. Senza alcun interesse per il bene comune.[…] Ai giovani abbiamo scippato il futuro. Li abbiamo gravati di un debito che è frutto di scelte scellerate.[…].Da incosciente e irresponsabili, abbiamo lasciato andare alla deriva un’intera generazione. Due milioni di ragazzi in Italia né studiano né lavorano. Il lavoro non lo cercano più. Sono fantasmi. Inattivi. Col rischio di diventare una riserva violenta. Manovali di chi ha interesse a infiammare le piazze.[…]. E’ giusto invocare severità contro chi mette a ferro e fuoco un’intera città. Ma non basta.[…]. Solo una buona politica sa dare risposte vere e colmare il vuoto di idee e ideali. L’indignazione giovanile non può lasciarci tranquilli. Tutti dovremmo sentirci indignados come loro”.
Franco Virga
Nessun commento:
Posta un commento