14 gennaio 2012

In memoria di Ezra Pound


“Ciò che sai amare rimane, il resto è scoria
ciò che sai amare non ti sarà strappato
ciò che sai amare è il tuo vero retaggio” (Ezra Pound)

Ho sempre amato la poesia di Ezra Pound. Anche per questo sottoscrivo volentieri l’appello pubblicato su Il Manifesto qualche giorno fa:
Come lettori e ammiratori della poesia di Ezra Pound, esprimiamo il nostro sdegno per l'uso improprio e offensivo che del suo nome viene fatto dall'organizzazione di estrema destra denominata CasaPound, che ne fraintende e umilia la figura di geniale produttore di poesia e generoso organizzatore di cultura riducendola al suo sostegno del fascismo e alle sue battaglie economiche, come nessuno farebbe per suoi coetanei  quali Marinetti e Pirandello.
Straniero in Italia dal 1925 al 1945, Pound merita di non essere identificato con una politica che egli conosceva solo superficialmente. È inaccettabile che il nome di uno dei maggiori creatori del Novecento sia preso a simbolo da gruppi che adottano metodi di lotta politica tanto lontani dal suo universo culturale, offuscando il valore universale della sua poesia.
Dichiariamo solidarietà alla figlia Mary de Rachewiltz che difende con coraggio il nome del padre da questa appropriazione indebita e strumentale
.”
Colgo l’occasione per segnalare  un bellissimo blog  - http://mariapinaciancio.wordpress.com  - scoperto solo ieri,  che ripropone e ben contestualizza l’incontro avvenuto nel 1967 tra Ezra Pound e Pier Paolo Pasolini.


3 commenti:

  1. ne parlaoi a suo tempo qui


    http://estatedisanmartino.exbook.eu/estatedisanmartino/?p=781

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  2. E' vero Pound era un poeta ma era anche un fascista marcio. Certo il trattamento che gli hanno imposto gli anglo-americani è degno di Guantanamo. Ma non vedo perchè i fasci non debbano appropriarsi del suo nome, visto che ne condividevano le idee.
    Contro il fascismo sempre ma anche cum grano salis.
    Mi sbaglio?
    fabrizio

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  3. Caro Fab,
    non so fino a che punto Pound sia stato davvero un fascista. Posso sbagliarmi, ma ho sempre pensato che il suo rapporto col regime fosse simile a quello di Pirandello.
    Saluti.

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