“…il cielo
delle stagioni, legato ai solstizi e agli equinozi,
lo sento
come carne della mia carne;
la rosa è
viva e fiorirà certamente,(…) sotto la neve
palpitano
già le prime violette (…) il tempo mi appare
come una
cosa corpulenta, da quando lo spazio non esiste più per me”
Antonio
Gramsci da una lettera dal carcere
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