Pubblico con grande piacere il ricordo personale di Vincenzo Consolo inviatomi un’ora fa da una carissima amica, Rosella Corrado:
Si è spento a Milano il 21 gennaio lo scrittore Vincenzo Consolo, nato a Sant’Agata di Militello nel 1933. Prima che un grande scrittore desidero ricordare un grande uomo, la cui scomparsa ci rattrista profondamente. Non mi compete alcuna considerazione critica sulla sua originalissima opera narrativa, caratterizzata dalla memoria storica e dalla ricerca e sperimentazione linguistica. Il mio è un ricordo personale, il ricordo di una insegnante che ha avuto modo di conoscere Vincenzo Consolo e ascoltarlo insieme agli alunni dell' ITI VOLTA di Palermo in alcuni incontri rivolti agli studenti.
Due le occasioni più significative. Il 18 febbraio del 1999 al Centro Educativo Ignaziano durante la giornata “I giovani incontrano Consolo”, lo scrittore si è generosamente speso per rispondere alle domande degli studenti sulla sua opera e sui problemi del presente storico, in particolare le nuove rotte dell’emigrazione.
Nel dicembre 2009 a Palermo, presso il cinema Marconi, la proiezione riservata alle scuole del film documentario L’isola in me, viaggio con Vincenzo Consolo, ha alimentato un vivace dibattito, con lo scrittore e la regista De Falco, sui temi dell'emigrazione verso il Nord, la vita dei minatori delle zolfare, la fine del mondo contadino, l’industrializzazione e le devastazioni del territorio, i terremoti e le selvagge ricostruzioni, le stragi mafiose di ieri e di oggi.
Consolo - la cui scrittura è, per scelta poetica, colta e spesso ardua – ha dialogato con i ragazzi con linguaggio semplice, instancabile disponibilità, profonda umanità. La sua lezione letteraria ha saputo catturare l'attenzione dei giovani intrecciando l’amore per i grandi siciliani del passato da Verga, Pirandello, Vittorini fino a Sciascia con l’analisi della realtà contemporanea e della cronaca sociale e politica.
Era piacevole ascoltare Vincenzo Consolo, il suo modo pacato e appassionato di raccontare e la naturalezza nel suscitare riflessioni, curiosità, offrire stimoli, aprire orizzonti culturali. Era persona semplice, di grande umanità, vastissima cultura e uno dei pochi intellettuali veramente impegnati nella vita civile. Un grande maestro la cui lezione è stata appresa e viene costantemente messa in pratica dal suo allievo più noto al grande pubblico: Roberto Saviano.
A Salina, nel settembre 2008, in occasione del Festival del Documentario narrativo, Consolo ha ricordato come il giovanissimo Saviano, ancora sconosciuto, si sia recato a Milano e abbia timidamente cercato di conoscerlo. Ne è nata un’amicizia, fondata sulla limpidezza dei caratteri umani, sulla comune visione del ruolo dello scrittore come civis prima che artista e della letteratura come strumento di conoscenza e di denuncia dei mali sociali. Non a caso li univa anche un profondo e sofferto attaccamento alla terra di origine: la Sicilia per Consolo e la Campania per Saviano.
Summa poetica dell’amore per la Sicilia è il citato film documentario di Ludovica Tortora De Falco L’isola in me, in viaggio con Vincenzo Consolo, dove il racconto dell'isola, lo stupore per la bellezza dei suoi luoghi naturali e archeologici, la sofferenza per la barbarie presente, lo struggimento per la temuta irredimibilità emergono attraverso la mediazione dei testi narrativi dello scrittore.
Dopo avere annunciato nel 2008 l’abbandono della narrativa, Consolo si è voluto dedicare alla saggistica e al giornalismo, e soprattutto ha voluto mantenere vivo il dialogo con gli studenti della sua terra aderendo al progetto Consolo incontra le scuole del 2009.
Ci mancheranno la sua voce chiara, il coraggio delle idee, la passione civile. Ed anche il suo sguardo severo sul presente, privo di attitudini consolatorie, e tuttavia fiducioso nelle nuove generazioni.
Due le occasioni più significative. Il 18 febbraio del 1999 al Centro Educativo Ignaziano durante la giornata “I giovani incontrano Consolo”, lo scrittore si è generosamente speso per rispondere alle domande degli studenti sulla sua opera e sui problemi del presente storico, in particolare le nuove rotte dell’emigrazione.
Nel dicembre 2009 a Palermo, presso il cinema Marconi, la proiezione riservata alle scuole del film documentario L’isola in me, viaggio con Vincenzo Consolo, ha alimentato un vivace dibattito, con lo scrittore e la regista De Falco, sui temi dell'emigrazione verso il Nord, la vita dei minatori delle zolfare, la fine del mondo contadino, l’industrializzazione e le devastazioni del territorio, i terremoti e le selvagge ricostruzioni, le stragi mafiose di ieri e di oggi.
Consolo - la cui scrittura è, per scelta poetica, colta e spesso ardua – ha dialogato con i ragazzi con linguaggio semplice, instancabile disponibilità, profonda umanità. La sua lezione letteraria ha saputo catturare l'attenzione dei giovani intrecciando l’amore per i grandi siciliani del passato da Verga, Pirandello, Vittorini fino a Sciascia con l’analisi della realtà contemporanea e della cronaca sociale e politica.
Era piacevole ascoltare Vincenzo Consolo, il suo modo pacato e appassionato di raccontare e la naturalezza nel suscitare riflessioni, curiosità, offrire stimoli, aprire orizzonti culturali. Era persona semplice, di grande umanità, vastissima cultura e uno dei pochi intellettuali veramente impegnati nella vita civile. Un grande maestro la cui lezione è stata appresa e viene costantemente messa in pratica dal suo allievo più noto al grande pubblico: Roberto Saviano.
A Salina, nel settembre 2008, in occasione del Festival del Documentario narrativo, Consolo ha ricordato come il giovanissimo Saviano, ancora sconosciuto, si sia recato a Milano e abbia timidamente cercato di conoscerlo. Ne è nata un’amicizia, fondata sulla limpidezza dei caratteri umani, sulla comune visione del ruolo dello scrittore come civis prima che artista e della letteratura come strumento di conoscenza e di denuncia dei mali sociali. Non a caso li univa anche un profondo e sofferto attaccamento alla terra di origine: la Sicilia per Consolo e la Campania per Saviano.
Summa poetica dell’amore per la Sicilia è il citato film documentario di Ludovica Tortora De Falco L’isola in me, in viaggio con Vincenzo Consolo, dove il racconto dell'isola, lo stupore per la bellezza dei suoi luoghi naturali e archeologici, la sofferenza per la barbarie presente, lo struggimento per la temuta irredimibilità emergono attraverso la mediazione dei testi narrativi dello scrittore.
Dopo avere annunciato nel 2008 l’abbandono della narrativa, Consolo si è voluto dedicare alla saggistica e al giornalismo, e soprattutto ha voluto mantenere vivo il dialogo con gli studenti della sua terra aderendo al progetto Consolo incontra le scuole del 2009.
Ci mancheranno la sua voce chiara, il coraggio delle idee, la passione civile. Ed anche il suo sguardo severo sul presente, privo di attitudini consolatorie, e tuttavia fiducioso nelle nuove generazioni.
Rosella Corrado
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