04 maggio 2013

LA LUNA DI IRENE




SEI VENUTO
E SIAMO ANDATI SUL BALCONE
PER GUARDARE LA LUNA

Entrambi vediamo la luna.

La tua è molto lontana,
mille chilometri dal suolo.
La mia passeggia
per tutti gli angoli della terra.

La tua è composta
Da chi sa quali metalli, mi spieghi.
La mia è miele di giacchio,
argento freddo, dolore, inquietudine.

La tua luna è un satellite
che gira da solo nel suo sistema.
La mia è una dea
che muove il cuore e il mare.

La tua luna è in cielo,
con i suoi crateri, mari, deserti.
La mia è nel tuo corpo
con fuoco, sale e sete, fame e desiderio.

Irene Sánchez Carrón ( Spagna, 1967)

Traduzione di Stefanie Golisch


Testo originale:

VINISTE
Y SALIMOS AL BALCÓN
A VER LA LUNA
Los dos vemos la luna.
La tuya está muy lejos,
a miles de kilómetros del suelo.
La mía se pasea
por todos las orillas de la Tierra.
La tuya está compuesta
de no sé qué metales, me comentas.
La mía es miel helada,
fría plata, dolor, desasosiego.
Tu luna es un satélite
que gira solitario en su sistema.
La mía es una diosa
que agita el corazón y las mareas.
Tu luna está en el cielo,
con cráteres, océanos, desiertos.
La mía está en tu cuerpo
con fuego, sal y sed, hambre y deseo.


 



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