"Danilo Dolci si distingueva per la sua intelligenza. Acuta, lungimirante, nutrita della materialità delle cose che faceva. Ricordo la sua distinzione tra potere e dominio. Oppure quella, che sembra fatta a pennello per i nostri tempi, tra comunicazione e trasmissione. Temeva i meccanismi delle trasmissioni televisive, il fiume di parole-concetti-immagini che si muove in una direzione sola e che è in grado di istupidire un popolo.
Non è forse quello che sta succedendo oggi?"
Vincenzo Consolo
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