09 giugno 2024

PIRANDELLO FOR EVER

 


“Ah, voi credete che si costruiscano soltanto le case?
Io mi costruisco di continuo e vi costruisco, e voi fate altrettanto. E la costruzione dura finché non si sgretoli il materiale dei nostri sentimenti e finché duri il cemento della nostra volontà. E perché credere che vi si raccomandi tanto la fermezza della volontà e la costanza dei sentimenti? Basta che quella vacilli un poco, e che questi si alterino d'un punto o cangino minimamente, e addio realtà nostra! Ci accorgiamo subito che non era altro che una nostra illusione.”

Luigi Pirandello, “Uno, nessuno, centomila”

Questo romanzo racconta la crisi di identità di Vitangelo Moscarda, che scopre di avere il naso storto e inizia a mettere in discussione la sua esistenza e le sue relazioni con gli altri. Moscarda si rende conto che ognuno ha una sua immagine di lui, diversa da quella che lui ha di sé, e che quindi egli è uno, nessuno e centomila al tempo stesso. Questo lo porta a cercare di liberarsi da tutte le maschere sociali e a vivere in una sorta di nichilismo e solitudine.
Il romanzo è diviso in quattro parti che corrispondono alle quattro fasi della crisi di Moscarda: il naso, l'usuraio, la follia e il nulla. Nella prima parte, Moscarda scopre il suo difetto fisico e inizia a dubitare della sua immagine e della sua personalità. Nella seconda parte, Moscarda decide di donare la sua banca a un usuraio, per rompere con la sua vita borghese e con le aspettative degli altri. Nella terza parte, Moscarda si finge pazzo e si fa ricoverare in un manicomio per sfuggire alla realtà e alle sue contraddizioni. Nella quarta parte, Moscarda si ritira in una casa isolata dove cerca di annullare la sua forma e la sua volontà per raggiungere una sorta di pace interiore.
"Uno, nessuno, centomila" è un romanzo che ci mette di fronte alla complessità e alla fragilità dell'identità umana e che ci invita a interrogarci su chi siamo e su come ci rapportiamo con gli altri.

Nessun commento:

Posta un commento