Francesco Hayez, “La Meditazione” (1851) Olio su tela 92,3X 71,5 cm, Galleria d’Arte Moderna di Verona.
LA LIBERTA' e il SENO
Spesso nella storia dell'arte la scelta del soggetto si rivela pretesto per giustificarne la nudità. Henri Matisse ammetteva: "faccio delle odalische per fare del nudo". Ci sono però casi in cui la nudità viene scelta per evocare significati che vanno oltre l'estetica del corpo.
Nel Romanticismo il centrale tema della "libertà" è stato più volte rappresentato da una donna con il seno nudo. È in questo senso iconico il dipinto di Eugène Delacroix "La libertà che guida il popolo" dove Marianne (rappresentazione allegorica della Republica francese) avanza con il seno scoperto attraverso le barricate sventolando il tricolore. Il dipinto è del 1830 e celebra le "tre gloriose giornate" (27, 28 e 29 luglio dello stesso anno) in cui il popolo si ribellò alla censura e alla limitazione delle libertà imposte dal governo.
"La Meditazione" di Francesco Hayez avrebbe dovuto chiamarsi "L'Italia nel 1848" ma fu necessario cambiarne il titolo per via della censura austriaca. Il dipinto rappresenta infatti una giovane donna come allegoria dell’Italia che aveva strenuamente combattuto per la libertà. Il seno nudo è simbolo del nutrimento che la patria offre ai suoi figli. Sul dorso del libro che tiene in mano si legge la scritta in rosso “Storia d’Italia”. Sulla croce è indicata la data delle cinque giornate di Milano (18, 19, 20, 21 e 22 marzo 1848). Lo stesso "il bacio" di Hayez, più spesso associato al tema romantico, si caratterizza per il simbolismo patriottico.
La connessione ideologica tra seno e libertà torna in una diversa accezione nell'attivismo femminile che prende le mosse dalla rivoluzione sessuale del '68. Un tema in fondo ancora attuale nel dibattito sulla censura dei capezzoli femminili nei social e le rivendicazioni del "No-Bra Movement" per liberare il corpo della donna dai tabù culturali e dal pregiudizio che accompagna la sua incessante sessualizzazione.
(BIANCA ROSE WHITE)
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