I droni di Sigonella
Antonio MazzeoCome ormai noto domenica 23 giugno alle 12 ora locale, l’Ucraina ha attaccato la Crimea lanciando cinque missili Atacms di produzione statunitense. Secondo quanto ufficialmente dichiarato da Mosca, quattro missili sarebbero stati neutralizzati dalla contraerea mentre il quinto è caduto su una spiaggia di Sebastopoli causando la morte di cinque persone di cui tre bambini, mentre altre 120 persone sarebbero rimaste ferite.
Diversi analisti internazionali, nelle stesse ore dell’attacco missilistico, hanno tracciato il volo di un drone Global Hawk di US Air Force (Forte 10 in codice) che dopo il decollo dalla base siciliana di Sigonella ha raggiunto il Mar Nero; a circa 200 chilometri a sud della città di Yalta (Crimea) il velivolo ha spento il transponder rendendosi invisibile agli apparati radar. Il drone è poi rientrato nella mattinata del 24 giugno a Sigonella (ore 6 locali).
In un’intervista rilasciata il 25 giugno a Sussidiario.net, Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, ha detto che “un dettaglio importante è che il lancio dei missili Atacms di solito è accompagnato da quello di droni ricognitori che lo guidano e che hanno la loro base madre a Sigonella, in Italia”. Gaiani ha aggiunto che “l’impiego degli Atacms, comunque, comporta un ampio supporto tecnico statunitense: vengono usati con i lanciatori Himars e l’attacco è anticipato da un drone in volo sul Mar Nero. Droni che decollano dalla base siciliana di Sigonella e che fungono da ricognitori e da guida per i missili”.
Ancora una volta si conferma l’irresponsabile ruolo chiave della stazione aeronavale di Sigonella nel sanguinoso conflitto russo-ucraino e la cobelligeranza delle autorità italiane che autorizzano i voli Usa e Nato di intelligence e di coordinamento degli attacchi delle forze armate di Kiev contro obiettivi militari e civili russi. Ignobile il silenzio delle forze politiche e sociali e dei media siciliani e nazionali.
In questo link il blog di Antonio Mazzeo
Nessun commento:
Posta un commento