Ieri una cara amica di facebook ha commentato la notizia del crollo di un viadotto siciliano con queste parole: "È crollato un viadotto nell'Agrigentino! In Sicilia crolla tutto tranne i governi di inetti e malavitosi! Buttanissima Sicilia, direbbe Buttafuoco e dico io!"
Oggi Giuseppe Casarrubea sul suo blog, richiamando lo stesso titolo dell'ultimo libro dello scrittore catanese, fa un'analisi più articolata e convincente dello stato della nostra amata isola:
PUTTANISSIMI MASCALZONI
di Giuseppe Casarrubea
Bompiani, che è poi anche la mia Casa
Editrice con la quale ho pubblicato diversi libri, manderà alle stampe
nei prossimi giorni un libro di Pierangelo Buttafuoco dal titolo
provocatorio:
“Buttanissima Sicilia. Dall’autonomia a Crocetta, tutta una rovina”. Non conosco questo nuovo lavoro di Buttafuoco, ma penso, per quello che ho potuto leggere per le vie più traverse, che l’opera di un bravo scrittore, qual è certamente il nostro corregionale, contenga molti punti in comune con quello che in molti pensiamo. E cioè che i siciliani abbiano sprecato l’Autonomia che si sono guadagnati grazie ai partiti del Comitato di Liberazione Nazionale costruito sulle ceneri del fascismo, e che il governo Crocetta, nonostante le millantate rotture con i suoi predecessori, rappresenti, a suo modo, una certa continuità, e non tanto per le collusioni con la mafia, che certamente non ci sono, ma per quel modo di essere e di fare nel governo della cosa pubblica che rende tutti più o meno uguali, attaccati ai loro carrozzoni clientelari, ai giochi di palazzo e di partito. Con la conseguenza che i siciliani, per ataviche memorie legate alla storia delle loro irrinunciabili sudditanze, seguiranno sempre i nuovi padri/padroni, senza batter ciglio.
“Buttanissima Sicilia. Dall’autonomia a Crocetta, tutta una rovina”. Non conosco questo nuovo lavoro di Buttafuoco, ma penso, per quello che ho potuto leggere per le vie più traverse, che l’opera di un bravo scrittore, qual è certamente il nostro corregionale, contenga molti punti in comune con quello che in molti pensiamo. E cioè che i siciliani abbiano sprecato l’Autonomia che si sono guadagnati grazie ai partiti del Comitato di Liberazione Nazionale costruito sulle ceneri del fascismo, e che il governo Crocetta, nonostante le millantate rotture con i suoi predecessori, rappresenti, a suo modo, una certa continuità, e non tanto per le collusioni con la mafia, che certamente non ci sono, ma per quel modo di essere e di fare nel governo della cosa pubblica che rende tutti più o meno uguali, attaccati ai loro carrozzoni clientelari, ai giochi di palazzo e di partito. Con la conseguenza che i siciliani, per ataviche memorie legate alla storia delle loro irrinunciabili sudditanze, seguiranno sempre i nuovi padri/padroni, senza batter ciglio.
Ricordo che da ragazzo assistevo ai
comizi di un certo onorevole che in piazza Garibaldi a Partinico apriva
il suo discorso con le parole: “Cornuti partinicesi” e gli uditori dal
basso scoppiavano in un applauso di consenso perché, pensavano che il
termine “cornuto” fosse diretto alla persona che avevano accanto, e non
anche a loro. Applaudivano e accettavano la nuova qualifica, perché il
loro modo migliore di essere sottomessi era quello di fruire del
disonore con gioia.
Qualificare uomini e cose non è stato mai
il mio punto forte. E come non condivido la sicumera retorica e vuota,
oppure offensiva, dei vecchi politici locali abituati a trattare le
persone con i piedi, devo dire che allo stesso modo non condivido che la
Sicilia sia definita “Buttanissima”, anche se si è fatta dominare
sempre da tutti, fascisti e tedeschi compresi. Oppure dai Sabaudi o,
ancora, dai nuovi colonizzatori della parola, da Berlusconi alle nuove
consorterie della carta stampata e delle comunicazioni, che tolgono e
danno la parola a seconda delle loro simpatie e convenienze. Ai miei
tempi c’era il L’Ora a fare l’opposizione, un po’ l’Unità, quando aveva
senso dire che era l’organo fondato da Antonio Gramsci. Oggi non c’è più
neanche questo e siamo in balia del potere del nulla che parla su se
stesso. Stesse chiacchere, stessi volti, stessi circuiti e gallerie di
buio.
La Sicilia non è puttana, e so che
Buttafuoco la pensa allo stesso modo, ma una vittima disgraziata da
diversi millenni, terra di tutti e di nessuno, che non si è mai venduta
per necessità, ma si è piegata sotto il peso dei cialtroni che l’hanno
ridotta senza identità, quando è stata lei a insegnare a tutti, con il
suo silenzio, con la sua tragedia della sopportazione eterna, come una
madre gravida, a indicarci il senso della creazione e del futuro. Contro
la violenza, i ladri e gli assassini di sempre.
Un esempio della continuità di Crocetta
con Cuffaro e Lombardo è nella gestione delle acque, delle dighe e dei
Consorzi di bonifica, fatti, a quanto pare, su misura delle esigenze di
questo o quel partito politico. Ma anche loro sono vittime di un
sistema. L’esempio più vicino è quello del Consorzio di Bonifica Palermo
2, frutto di cinquant’anni di lotte popolari dei produttori della
Sicilia occidentale, e oggi ridotto all’abbandono, senza personale
qualificato, senza soldi per la manutenzione, senza un piano per la
rinascita dell’agricoltura del partinicese che sta morendo giorno dopo
giorno, senza che nessuno dica una sillaba: dalla destra alla sinistra e
ai sindacati.
Ci sono in giro e in certi posti di
comando buttanissimi mascalzoni direi io, senza riferimento ad alcuno,
che non vogliono lo sviluppo dei siciliani, ma mantenerli servi come
sempre. Non me la prendo con la Sicilia che è astratta ed anonima, ma
con i responsabili che hanno l’obbligo di fare e non fanno: indire le
elezioni del Consorzio, dotarlo di mezzi idonei alle manutenzioni e
all’innovazione, sviluppare il solidarismo tra gli associati che c’era
ai tempi di Danilo Dolci, ecc. ecc.
O qualcuno vuole preparare una nuova guerra di mafia per mettere le grinfie sull’acqua?
O qualcuno vuole preparare una nuova guerra di mafia per mettere le grinfie sull’acqua?
Giuseppe Casarrubea, 7 luglio 2014
Fonte: http://casarrubea.wordpress.com/2014/07/07/puttanissimi-mascalzoni/
Nessun commento:
Posta un commento