23 agosto 2014

AGOSTO 1968, QUANDO FINI' LA NOSTRA INFANZIA...





Per due giorni mi è mancato il collegamento alla rete e non ho potuto aggiornare, come son solito fare, il blog. 
Oggi desidero recuperare, innanzitutto, un'autentica perla che è stata pubblicata qualche giorno su  http://ilguglielmo.blogspot.it/ con cui ho spesso polemizzato in modo anche eccessivo. 
Si tratta della traduzione italiana di un breve ma denso articolo apparso lo scorso 21 agosto su un giornale ceco.
 La traduttrice, Růžena Růžičková,   è una persona splendida che ho avuto modo di apprezzare in più occasioni. Anche lei ceca ha vissuto in prima persona le tragiche giornate dell'invasione sovietica della bella Praga nell'agosto 1968. 
Anch'io persi la mia innocenza allora, avendo l'ennesima conferma che la rivoluzione del 1917, che tante speranze aveva suscitato nel mondo, era stata tradita.  Ed anch'io, come Ruzena, sono preoccupato oggi per le guerre e le diverse forme di violenza che continuano a dominare la scena del mondo.

 f.v.
 
Růžena Růžičková

Non avevo ancora dieci anni quando è finita la mia infanzia

L’articolo di Věra Tydkitáková preso e adattato dal giornale ceco “Idnes” del 21 agosto 2014


Ricordo molto precisamente il 21 agosto 1968 anche se non avevo ancora 10 anni. Alcuni giorni prima dell’occupazione siamo tornati dalla vacanza al mare con i miei genitori, una rarità per quei tempi. Il resto delle vacanze dovevo passarle dai nonni in campagna.

Un giorno mi ha svegliato molto presto un rumore di aerei militari che non avevo mai sentito prima di allora. Quando è entrato nella mia camera il nonno l’ho visto piangere per la prima volta. I miei genitori cercavano di spiegarmi che siamo stati occupati dai russi, un’impresa non facile perché io non riuscivo ad immaginarmi cosa fosse. Vedevo gli adulti molto preoccupati ad ascoltare continuamente la radio, gli anziani che ricordavano ancora la guerra ,ci spaventavano con i loro racconti.

Quando è iniziata la scuola i primi di settembre dovevamo fare un disegno che illustrasse la nostra estate. Prima volevo disegnare il mare e le barche ma alla fine, come tutti gli altri, ho disegnato i carri armati. Abbiamo dovuto strappare quei disegni, come anche alcune pagine dei nostri sussidiari e nessuno ci spiegava perché. Si è ricominciato a mentire, le cose che si dicevano a casa non si dovevano dire a scuola, regnava la diffidenza e le denunce. In quel momento è finita la mia infanzia.


Traduzione: Růžena Růžičková


P.S.

Penso a quanti bambini perdono la loro infanzia a causa delle aggressioni e delle guerre anche oggi. Spero che ci sia ancora qualcuno che li consoli, che dia loro fiducia negli adulti, che ci sia ancora qualcuno che pensi al loro bene e non solo ai propri interessi. R.R.

21. 08. 2014












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