S. Bevignate, Scena di battaglia
Sullo sfondo dell'attesa messianica della fine dei tempi le vicende dei cavalieri del Tempio.
Giorgio Amico
Gli affreschi della chiesa di San Bevignate a Perugia: una Apocalisse templare
Nel mare di pubblicazioni
in continua uscita sulla storia dell'Ordine Templare non molte sono
quelle storicamente attendibili. Proliferano invece libri e articoli
che avanzano le tesi più fantasiose senza il minimo riscontro
documentario.
Il fatto è che i
documenti esistenti sono davvero molto pochi e che anche le tracce
lasciate sul territorio dai monaci guerrieri sono spesso controverse.
Lo notava (e siamo nel 1937) già J.A. Durbec nella sua pionieristica
ricerca sulla presenza templare nelle Alpi Marittime, facendo
rilevare come la maggior parte delle chiese e delle case “templari”
nella zona da lui studiata fossero in realtà posteriori (in qualche
caso anche di secoli) al 1312 anno in cui avviene lo scioglimento
dell'Ordine da parte di papa Clemente V.
Sulla scia di
trasmissioni televisive di grande audience e di scarsissima serietà
la maggior parte delle opere in commercio punta a impressionare i
lettori con storie fantasiose di tesori scomparsi e di presunti
segreti, trascurando invece la concreta quotidianità di quegli
uomini, il loro modo di pensare e di agire, per tanti versi molto più
affascinante di ogni possibile mistero.
S. Bevignate, Particolare degli affreschi |
Lo dimostra il libro di
Simonetta Cerrini, autorevolissima ricercatrice e autrice tra l'altro
dell'edizione filologicamente più accurata della regola del Tempio,
L'apocalisse dei templari pubblicato nel 2012 da Mondadori.
Partendo dagli affreschi
da poco restaurati della chiesa templare di San Bevignate a Perugia,
Simonetta Cerrini delinea un quadro completo e avvincente della
storia dell'Ordine del Tempio, mettendone in luce elementi di forza
(che ne fanno un caso unico nel Medioevo europeo), ma anche ambiguità
e contraddizioni.
Nati in un momento di
crisi profonda delle idealità cavalleresche e monastiche conseguenza
anche del sostanziale fallimento delle crociate come momento di
rinascita spirituale del mondo cristiano, i templari rappresentano un
fattore importante di mutamento della società feudale. Non a caso
l'autrice parla di “rivoluzione templare” evidenziando
l'importanza attribuita dal Tempio al ruolo dei laici nella Chiesa,
aspetto che li accomuna per molti versi al movimento francescano.
Affidandosi a molteplici
strumenti di indagine – dall'analisi documentale all'arte
figurativa e alla letteratura – Simonetta Cerrini ricostruisce una
storia durata poco meno di due secoli (1120-1314), ma destinata
comunque a lasciare tracce profonde nell'immaginario occidentale.
Nonostante la profondità
dei concetti trattati il linguaggio è semplice e accattivante. Una
narrazione ravvivata costantemente da curiosità e aneddoti
rigorosamente documentati e mai fini a se stessi. Ne citiamo uno fra
tutti: la possibile origine e il significato del Cristo calvo. Una
rappresentazione atipica della figura del Cristo di cui esistono
pochissimi casi fra cui quello (di scarso valore artistico, ma di
grande fascino) presente nella chiesa di Saliceto (CN).
Un solo appunto: non sono
stati riprodotti (se non parzialmente sulla sovracopertina) gli
affreschi di San Bevignate ed è un limite serio di un'edizione per
tutti gli altri aspetti curatissima.
Simonetta Cerrini
L'apocalisse dei
templari
Mondadori, 2012
19 euro
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