23 novembre 2011

Non c'è più religione...

Da qualche tempo anche un giornale serio come il manifesto ha imparato a guardare con più distacco ed ironia quanto accade ai nostri giorni. Così ha dato vita ad una rubrica di Paolo Villaggio, intitolata IL BENPENSANTE, da cui prendiamo il pezzo seguente:

Come tutti i benpensanti, sono di una noia mortale, non so mai come farmi ascoltare dalla gente. Le ho tentate tutte: condizioni meteo. «Oggi c'è più freddo di ieri, anche se ieri pioveva, solo 4 gocce, ma molto fastidiose... non ci son più le stagioni! ...Guardi io non vado più in centro perché ho paura di essere coinvolto in una protesta degli "indignados" e voi dovete credermi non sono dei protestatori politici con dei cartelli, ma son dei delinquenti pericolosi che spaccano le vetrine di poveri commercianti anziani, tirano gli estintori rossi, bruciano i pulmini dei Carabinieri, ma soprattutto le auto parcheggiate che son quasi tutte ancor da pagare di padri di famiglia che portano a scuola i bambini...». Spesso improvvisamente dico: «Non c'è più religione!» e qui mi rendo conto che al bar, dove vado tutte le mattine, si addormentano: camerieri, lettori di giornale e le ragazzine che parlano fitto fitto ai telefonini, o mandano messaggini al fidanzato della loro migliore amica. Vi confesso che sono espertissimo di gente noiosa perché io, vi ripeto, sono il più noioso di tutto il quartiere. I "bocconiani" scelti dal geometra Monti per salvare l'Italia sono tutti vestiti da "bocconiani", quando parlano mostrano qualità ipnotiche straordinarie, le "ministre" poi sembrano tutte delle massaie rurali. Al posto de "L'isola dei famosi" o "Grande fratello" propongo alla Rai un programma che può provocare un sonno profondo a tutti noi disgraziati topi anziani che soffriamo di un disturbo maledetto: c'addormentiamo alle otto, ma alle dieci siamo già svegli come grilli e riprendiamo sonno alle sei del mattino. Il programma è una semplice tavola rotonda di questi "bocconiani" che parlano del traffico di Roma e delle condizioni meteo di una volta. La trasmissione si deve chiamare: «Non c'è più religione».

Dal Manifesto del 20.11.2011



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