03 marzo 2016

GRAMSCI, WEBER E LA VITA RIDOTTA A MERCE



       Nei primi anni del 900 MAX WEBER, nel suo celebre saggio sull'etica protestante, coglie il filo che lega quest'ultima allo spirito del capitalismo. Il giovane ANTONIO GRAMSCI, più lungimirante del sociologo tedesco, in un articolo del giugno 1918 pubblicato su l' Avanti torinese nella rubrica Sotto la Mole,  riesce a prevedere quanto sta accadendo nei nostri tristi giorni.
        Riprendo di seguito  i passi centrali dell' articolo del  grande sardo intitolato MERCE. 

     " La scoperta scientifica segue la sorte comune di tutti i prodotti umani in regime capitalistico. Diventa merce, oggetto di scambio [...]. La vita diventerà anch'essa una merce, se il regime capitalistico non sarà stato sostituito, se la merce non sarà stata abolita. 
[...]. La vita, tutta la vita, non solo l'attività meccanica degli arti, ma la stessa sorgente fisiologica dell'attività, si distacca dall'anima, e diventa merce da baratto; è il destino di Mida, dalle mani fatate, simbolo del capitalismo moderno".

Antonio Gramsci, Sotto la Mole, Einaudi 1960, pp. 406-407.

1 commento:

  1. Spero che i luterani non si offendano per l' AFFITTASI che, evidentemente, non si riferisce al loro Maestro ma a tutt'altro...

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