23 marzo 2017

SOLTANTO LA RAGIONE e LA GIUSTIZIA POSSONO LIBERARCI DA OGNI FORMA DI VIOLENZA




        Alle immagini sanguinose di Londra che occupano oggi tutti i giornali e le televisioni del mondo, contrapponiamo quelle del confronto aperto e intelligente tra punti di vista diversi a cui abbiamo assistito martedì pomeriggio al Teatro Biondo di Palermo, in occasione dell' incontro interreligioso tra il cattolico Enzo Bianchi, il musulmano Zidane El Amrani e il rabino ebreo Robiati Bendaud.
         I tre relatori – al di là delle loro profonde diversità culturali  mai nascoste    hanno  sostenuto la necessità di un realistico e ragionevole confronto tra i punti di vista diversi, auspicando che la fede di ciascuno sia sempre sorretta dalla ragione per evitare che si trasformi in fanatismo, rabbia, violenza e intolleranza. 
           Occorre, al più presto, superare le ingiuste disuguaglianze che dividono il mondo odierno, ridare  pari dignità alle diversità culturali,  smetterla di parlare di "intercultura" e cominciare a costruire una "buona cultura" perchè prima del dialogo interreligioso esiste il dialogo interumano. Iniziamo a lavorare sulle cose che ci uniscono e non su quelle che ci dividono.
            E, prima di dare giudizi sommari e faziosi sulle diverse forme di terrorismo che oggi seminano morte nel mondo intero, teniamo sempre presente l'antica esortazione di B. Spinoza: " humanas actiones  non ridere, non lugere, neque detestari, sed intelligere"(le azioni umane non vanno mai derise nè detestate, ma solo comprese).
fv

1 commento:


  1. Loredana Piacentini: Trovo inutili i discorsi su fatti che sono stati decisi a tavolino non certo dai terroristi stessi ma dai vertici di palazzo. La storia si ripete oramai da 50 anni. Atti terroristici per intimidire o creare paure fra noi poveri cittadini e il governo prende nuove misure di "sicurezza": piu potere alla polizia, restrizioni e meno liberta ai "liberi?" cittadini. E via dicendo. Noi italiani avremmo dovuto imparare la lezione dopo i sanguinari anni della strategia della tensione ma mi sembra che ancora crediamo alle favole e, soprattutto alla carta stampata

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