24 marzo 2017

VIVA LA BICICLETTA!



Non penso che gli innamorati del turbocapitalismo amino la bicicletta. Un oggetto che non si consuma mai abbastanza da essere sostituito. Un mezzo che consente di spostare le persone senza bruciare carburante. E quando si rompe, se si rompe, bastano due lire e un po’ di pazienza per rimetterlo in strada. Forse è anche per questo che non se ne vedono di pubblicità di biciclette.

2 commenti:

  1. Caro Franco,
    grazie a nome della bicicletta che, tu sai, amo moltissimo ( ti prego però , non chiamarla pezzo di ferro; io con la mia ho un rapporto quasi affettivo). Uniamoci quindi, alla maniera di Ivan Illich, in un “elogio della bicicletta”.
    La bici sarebbe la scelta necessaria per riportarci ad un ripensamento di noi stessi come macchina , della nostra dipendenza dall’ambiente, della necessità di porci dei limiti ,dato che abbiamo toccato e superato la soglia di crisi causata da un inquinamento da iperconsumo a sua volta causato da una accellerazione di tutti i processi. Credevamo che la velocità ci avrebbe regalato più tempo ed invece diciamo tutti sempre di non averne mai .Ritornando ad Illich dice che la bici ed il motore sono stati inventati dalla stessa generazione ma sono due modi diversi di intendere il progresso.Viva la bici!
    (peccato che a Palermo me l’abbiano , per puro vandalismo , ammaccata più volte e a mia figlia l’abbiano rubata ben tre volte….sigh !)
    Un caro abbraccio
    Carlo Greco

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  2. Carissimo Carlo,
    come sai, sono talmente d'accordo con te che ho tolto dal pezzo l'espressione poco felice di "pezzo di ferro"! Per il resto invito anch'io a leggere l' elogio della bicicletta scritto da Ivan Illich e, malgrado i furti che anch'io ho subito, non mi stancherò mai di usare e di amare il più bel mezzo di locomozione inventato dagli umanni.

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