Le guerre di religione e le intuizioni di Benedetto Croce e Papa Francesco
Le guerre di religione sono le più cruente e le più nefaste. Non esistevano nel mondo greco-romano. Nella guerra raccontata dai poemi omerici nessuno dei contendenti ha una legittimità religiosa propria. Divinità appartenenti alla stessa religione sono divise e in guerra esattamente come gli umani.
Ciascun popolo belligerante ha le proprie divinità che l’aiutano ma nessuno accusa l’altro di essere miscredente o praticare una religione falsa. Nessuno pratica violenza per convertire o annientare l’infedele. I contendenti appartengono alla stessa religione.
Di tutt’altro tenore sono le guerre del Vecchio Testamento: in alcune sue pagine ci si imbatte in un Dio violento e intollerante che incita all’omicidio di massa in nome della Verità e del Vero Dio. Spero di non essere accusato di anti-sionismo per questa dichiarazione.
La novità sono i Vangeli. Qui si racconta la storia di un personaggio che, ucciso in nome di altre divinità, invoca il perdono di Dio su quanti lo hanno ucciso.
Ho detto Vangeli e non Nuovo Testamento avendo il Nuovo Testamento tra i suoi testi fondanti l’Apocalisse di Giovanni che in fatto di guerre e di stermini in nome di Dio non è molto dissimile da alcune pagine del Vecchio Testamento.
La storia bimillenaria della Chiesa cristiana è una continua oscillazione tra il messaggio di pace dei Vangeli e lo spirito bellico contro seguaci di altre religioni.
L’enciclica “Fratelli, tutti” impegna la Chiesa ufficiale a seguire lo spirito di pace e di riconoscimento di pari dignità e valore di ogni persona indipendentemente dalla religione di appartenenza, religione ateistica compresa.
Ne traggo questa conseguenza: l’unica religione per cui, obtorto collo, bisognerebbe sentire il dovere religioso di combattere è la religione dei diritti e della dignità di ogni persona contro chi la viola sistematicamente. È l’insegnamento di Benedetto Croce.
Perché la teoria dei diritti e del valore della dignità di ogni persona è una religione?
Le religioni hanno un enorme vantaggio rispetto alle culture che pretendono di essere solo raziocinanti: non si lasciano valutare e non vanno valutate con la fredda razionalità. Le religioni sono fenomeni caldi, coinvolgono forme di vita. Alle religioni ci si oppone non con la razionalità calcolistica e fredda ma con altra religione. Il liberale e laico Croce lo sapeva bene e nella “Storia d’Europa” (1932) alle religioni rivelate opponeva la «religione della libertà» in cui tutte le religioni rivelate trovavano spazio.
Il libro fu messo all’Indice dalla Chiesa cattolica. Papa Francesco e il laico Benedetto Croce ci accorgiamo adesso che dicono la stessa cosa.
FRANCO LO PIPARO
Testo ripreso dal suo diario facebook
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