Nella via principale del mio paese c’è una casa vecchia, senza tetto, ricoperta di edera secca che un tempo è stata verde e rigogliosa. Sul muro che da sulla strada, accanto a una finestra bianca, c’è una porta marrone, vecchia, scrostata. A sinistra, dalla parte del cuore, c’è appiccicato un adesivo che avrà trent’anni. È roso, graffiato, sbiadito dal tempo, ci sono disegnati una falce e un martello, c’è scritto vota comunista. Non basta la pioggia, non basta il tempo, non basta nemmeno la storia, non si stacca mai: è lì, implacabile, che un po’ ci sfida e un po’ ci seduce col profumo della memoria e del ricordo. Quella casa vecchia e sgangherata la chiamavamo sezione, un tempo, ed era la casa di tutti.
Vecchi, malridotti, poveri e con le pezze al culo, ma mai domi, siamo ancora qui e no, non moriremo mai. Avanti Popolo, alla riscossa.
Michela Calledda
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