28 gennaio 2021

O. SANICOLA CRONISTA

 


Onofrio Sanicola, quando voleva, sapeva anche essere un grande cronista. Basti rileggere le bellissime interviste che ha fatto a due nostri amici: Amelia Crisantino e Santo Lombino. Queste interviste, pubblicate anni fa su due numeri del suo Guglielmo in edizione cartacea, meriterebbero di essere ristampate perchè rimangono un modello di grande giornalismo. D'altra parte non va dimenticato che Onofrio, negli anni sessanta del 900, aveva iniziato il suo apprendistato di giornalista su L'Ora di Palermo.  
Oggi, per mostrare a tutti i marinesi, come Sanicola, oltre ad essere un polemista nato, sapeva essere, se voleva, anche imparziale ed obiettivo, riprendiamo il suo resoconto dell'ottavo Simposio dei poeti marinesi  pubblicato nel suo blog nel dicembre del 2017. (fv)



UN SIMPOSIO ALL’INSEGNA DELL’INTEGRAZIONE

La poesia non ha colore a Marineo


Il simposio dei poeti marinesi ha compiuto 8 anni ed entra a vele spiegate nella fase della maturità. L’iniziativa del comune di Marineo ha costruito, edizione dopo edizione, un suo trend di crescita, radunando per l’edizione di quest’anno ben 36 poeti. Un caso più unico che raro nella nostra provincia. Anche il pubblico ha risposto con entusiasmo all’appuntamento annuale presso il Castello Beccadelli e la soddisfazione si leggeva bene negli occhi della conduttrice Chiara Lo Faso. Ma se dovessimo indicare quella che è stata la novità più rilevante del simposio, non esiteremmo a dire come la presenza dei giovani immigrati della Cooperativa Sociale “Nuovi Orizzonti” è stata il fiore all’occhiello della serata. Segno che manifesta come l’integrazione socio-culturale costituisce il terreno essenziale su cui confrontarsi nel futuro. Quando “Osman” originario del Gambia e rappresentante dei giovani ha recitato la poesia che parlava “del periglioso blu profondo del mare”, e poi finalmente il contatto con “l’approdo verde roccia che risuona di bisbigli gioiosi” veramente è stato un momento toccante per tutti. Anche “Aruna”, pure lui del Gambia ha evidenziato come la gente marinese sia molto accogliente e lo ha potuto notare di persona frequentando a Marineo l’Istituto Tecnico Industriale Don Colletto. 


Barbara Cannova ha puntualizzato come la cultura dell’accoglienza e della solidarietà diventa sempre più un momento essenziale della nostra cittadina. Veramente interessante si è rivelata la lirica “Il sorriso ed il bossolo” dedicata a Padre Pino Puglisi, che padre Giacomo Ribaudo ha letto con un pathos notevole proponendo non solo un messaggio di conversione e di speranza ma facendoci comprendere che la fede, ancora una volta , è martirio. E poi come non citare la lirica “D’ucchiuzzinichi e chini d’amuri” che Carmelo Rinaldi ha voluto dedicare alla madre.
Dagli Stati Uniti non sono mancate le liriche di Franca Peri sulla “vecchiaia” e quella di Antonina Li Castri “Chianceru pi li so libra”, che hanno il pregio, sul filo della memoria, di rinsaldare sempre più il ponte che ci lega a loro.
Ma anche da Milano non sono mancate le liriche del Preside Mario Lo Proto “Ecco qui” e “La sostanza di lu Picu” di Ezio Spataro sul valore della civiltà contadina.

           Quest’anno, nel simposio abbiamo avuto anche la rivelazione di un nuovo poeta marinese, il 75enne Giuseppe Viola, che ha pubblicato il volume “Dolce Marineo” per l’edizione La Zisa di Palermo, e che sarà presentato sabato prossimo alle 18,00 al Castello di Marineo.
Il simposio si è rivelato come la gioia di stare insieme di tanti poeti, accomunati dalla radice della marinesità, e con l’animazione speciale di Chiara Lo Faso, Max Potano, Francesca Di Marco, Fabrizio Lo Proto e Carmelo Morabello.
Abbastanza originale l’intervento della poetessa Rosalba Pantano che, avendo frequentato la prima e seconda elementare a Marineo negli anni 70, è venuta appositamente da Montalbano Elicona (ME), per dedicare una sua lirica a Marineo (coincidenza:una ventina di anni fa il Teatro dei Pupi di Marineo fu ospite nel castello di Federico II a Montalbano Elicona n.d.r.).
La serata si è conclusa con attimi di commozione quando è stata letta la lirica di Salvatore Bivona, “L’amicu di sempri” dedicata al pittore Mimmo Vitale, purtroppo scomparso da alcuni anni, e certamente le lacrime della moglie Anna e della figlia Sofia intervenute alla manifestazione, sono state abbastanza significative.
In questo momento non possiamo non esprimere il nostro sentimento di gratitudine a tutti i poeti che con la loro partecipazione hanno permesso, non solo la realizzazione dell’iniziativa, ma hanno posto in evidenza l’importanza della poesia nella vita di tutti i giorni.

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