Aggiungo tre pagine del libro di Giacinto Sagnoletti in cui, oltre a parlare del frequente turn-over dei collaboratori di Danilo, fa riferimento alle conversazioni serali con me e Nicola in cui Giacinto si trattenne nel Centro di Formazione di Trappeto ( chiamato dal Dolci BORGO DI DIO) nei tre mesi del suo soggiorno in Sicilia. (fv)
UN NUOVO LIBRO SU DANILO
DOLCI
L’ AUGURIO di DANILO ed il saluto di GIACINTO SPAGNOLETTI
E' da anni che ripenso alla mia prima esperienza di ricerca e lavoro socio-culturale con Danilo Dolci a metà degli anni settanta del secolo scorso. Ho letto e scritto tanto al riguardo. Ma ho pubblicato finora soltanto dei brevissimi pezzi su giornali e periodici poco conosciuti.
Credo che sia arrivato il momento di pubblicare un vero e proprio saggio critico sull'opera dell'anomalo sociologo triestino trapiantato in Sicilia a partire dal 1952 ed insieme dare conto di quanto è stato omesso e scritto finora.
Mostro sopra solo alcuni dei libri che sto consultando per
scrivere un documentato saggio critico su Danilo Dolci. La citazione dei libri
sarà integrata dalla mia diretta esperienza di collaborazione a tempo pieno con
il Centro Studi e Iniziative di Partinico negli anni settanta del secolo scorso
e dalle testimonianze di terzi che hanno conosciuto bene Danilo.
Verrà un bel libro! Unico, forse, nel panorama della
letteratura critica su Danilo Dolci. Uno dei capitoli principali del libro cercherà di fare luce
sui rapporti controversi tra Dolci e Sciascia, dopo l'iniziale idillio tra i
due sancito dalla convinta partecipazione dello scrittore di Racalmuto al
Convegno del 1960, svoltosi a Palma di Montechiaro, organizzato da Danilo
Dolci.
La mia collaborazione col Centro Studi e Iniziative di
Partinico cominciò proprio nell’estate del 1975. Quell’ anno segnerà una svolta
sia nell’attività del Centro che nella vita e nell’opera di Danilo.
Danilo s’innamora di una giovane svedese e si separa dalla
mitica Vincenzina che aveva contribuito non poco alla costruzione del suo
stesso mito.
E’ l’anno in cui la sua attenzione si sposta dall’impegno
sociale a quello pedagogico. A Mirto cerca di sperimentare un nuovo modello
educativo. Riprende a scrivere poesie e a fine anno quando arriva a Trappeto
Giacinto Spagnoletti il suo ultimo libro di versi (“Il Dio delle zecche”) è praticamente
ultimato.
L’incontro di Danilo con il famoso critico letterario
pugliese, ospite in una delle “celle” del Borgo per tre mesi, sarà immortalato
in uno dei libri più importanti di quel periodo (Conversazioni con Danilo Dolci) che vedrà
la luce, per i tipi della Mondadori, due anni dopo. Il libro è ricco, tra le
righe, di tante note ed osservazioni critiche e non manca di ricordare le
lunghe chiacchierate notturne che intrattenne con me e Nicolò Messina costretti
a supplire il Maestro che ogni sera, immancabilmente, alle 21 si ritirava nella
sua dimora con la scusa che la sua giornata di lavoro iniziava ogni mattina
alle quattro. (fv)
Tantissimi auguri di buon lavoro, Franco. Penso che si tratterà di una interessantissima pubblicazione. Rosario Daidone
RispondiEliminaGrazie Rosario
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