Dal blog di Francesco Scorsone: http://scorsone.art.opinion.over-blog.com/su-per-i-tornanti-del-monte-caro-a-santa-rosalia-tra-sporcizia-e-sterpaglia
Ormai in modo quasi rituale una o due volte l’anno mi faccio
una passeggiata (in macchina ovviamente) su per i tornanti che portano
verso il Santuario di Santa Rosalia, per respirare un po’ d’aria
diversa, pura per così dire, per ossigenarsi i polmoni. E invece no,
“abbili” a mai finire fin dal primo tornante. Ai piedi del monte il
“tempietto di Vesta” è inglobato dalle sterpaglie e così su per tutto il
percorso che porta al Santuario non c’è un metro di strada che non sia
ricoperto da cartacce o erba oramai secca. La stagione estiva non
aspetta qualche coglione di metereologo che ce lo venga a dire. Da un
giorno all’altro, se tutto va bene, passi dal cappotto al costume senza
che te ne accorgi e intanto si rischia che qualche minchione di
piripicchio mandi tutto in malora perché si è fermato sul ciglio della
strada con la marmitta calda. Si dirà poi: ma non eravamo preparati a un
evento di questa portata! Ma di cosa stiamo parlando? Ma forse che
potesse scoppiare un incendio a partire dalle falde del Monte fino al
Santuario non era prevedibilissimo? Ma allora di cosa vogliamo parlare?
Non era prevedibilissimo che nella spianata del Santuario (tanto per
capirci dove ci sono le baracche dei souvenir o dei luoghi di ristoro)
potesse incendiarsi tutto con una banale distrazione qualunque? Non è
forse prevedibile che le cartacce, la plastica, il vetro, etc sono
materiali ad alta conduzione di calore e quindi, se lasciati al sole,
possono procurare autocombustione? Proprio in questa zona, come peraltro
in tutto il monte, gli arbusti, le restucce e gli alberi “secchi” altro
non sono che legna pronta per ardere. Essi rappresentano il sintomo
dell’abbandono più totale da parte di chi dovrebbe avere l’obbligo oltre
che civile anche morale della tutela del Monte Pellegrino. Se non altro
perché Santa Rosalia è la Patrona di Palermo. Io non so di chi sia la
competenza e francamente non mi interessa saperlo. È bene però dirlo,
senza tanti giri di parole, le responsabilità sono di tutti:
Amministrazione comunale, Assessorato all’Ambiente, Corpo regionale
forestale che ai piedi del monte ha il suo quartiere generale, i Rangers
d’Italia che l’hanno avuto affidato con D.A. 610/44 del 6/10/1995,
finanche il Cerisdi è in qualche modo responsabile oltre che,
ovviamente, tutti coloro che, con un culo pazzesco, sono riusciti ad
avere la concessione in anni non sospettabili per la costruzione di una
casetta in montagna: Beati loro. Ma questo non è affar mio. La domanda
che vorrei porre ad ognuno di questi enti e/o privati è: cosa fate per
tenere lontani i piromani? Gli incoscienti? I depredatori della cosa
pubblica? Gli attentatori alla vostra sicurezza domestica? Ma ci pensate
che il Monte Pellegrino potrebbe diventare un immane rogo dantesco?
Rifletteteci e poi me lo fate sapere. Una domanda però me la voglio fare
anch’io: Francesco ma tu che cazzo fai per difendere Monte Pellegrino
dai possibili attentatori? Lo dico con estrema chiarezza: niente. E la
ragione è una sola: non voglio rischiare di essere denunciato per avere
raccolto delle cartacce lungo la via Pietro Bonanno.
Palermo 23.07.2013 Francesco M. Scorsone
Palermo 23.07.2013 Francesco M. Scorsone
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