“CHAGALL
E’ IL TESTIMONE STRAORDINARIO DELLA CIVILTA’ EBRAICA RUSSA E IL CANTORE
DI QUESTO MONDO. QUELLO RURALE DEI CONTADINI, DEGLI EMARGINATI, DEI
SOLDATI, E DEGLI OPERAI. L’UMANITA’ TUTTA INTERA, IL COMPLESSO DEGLI
EMARGINATI, DEI POVERI, DEGLI UMILIATI, DEGLI OFFESI, DEI DEPORTATI, DEI
SEVIZIATI”. A CONDURCI NELL’UNIVERSO DI CHAGALL, LE CUI OPERE SONO IN
MOSTRA AL VITTORIANO, E’ GEORGES DE CANINO, L’ARTISTA PIU’ RAPPRESENTATIVO DELLA COMUNITA’ EBRAICA DI ROMA.
L’ALCHIMIA, LA MAGIA CHE ESPLODE NEI COLORI E NELLE TELE DEL PITTORE RUSSO E’ L’ESPRESSIONE DEL SUO IMMAGINARIO LIRICO E VISIONARIO. IN QUESTO CHAGALL NON ASSOMIGLIA A NESSUN ALTRO ARTISTA DEL SUO TEMPO, NON CREA UNA SCUOLA MA DA’ VITA A UN’ARTE E A UNA POETICA ORIGINALE E SINGOLARISSIMA.
PER COMPRENDERLO OCCORRE PARTIRE DALLE RADICI, CHE DANNO UN’IMPRONTA INDELEBILE ALLA SUA IDENTITA’ E DAL MONDO DELL’INFANZIA A VITEBSK. “CHAGALL TRAE DALLA PATRIA LA SUA VISIONE DEL MONDO. IL PITTORE RUSSO – PRECISA DE CANINO – E’ NELLA SUA UNICITA’ E NEL SUO STILE GIA’ PREDESTINATO, PERCHE’ FIN DA BAMBINO ERA CONSAPEVOLE DEL SUO DESTINO DI ARTISTA. LUI NON POTEVA ESSERE ALTRO CHE QUELLO CHE E’ STATO”.
L’INFANZA DI CHAGALL E’ INFATTI TRASCORSA NELLA DISPERAZIONE. “IO SONO NATO MORTO”, SCRIVERA’ NELLA SUA AUTOBIOGRAFIA. LUI E’ TRA COLORO CHE DECIDONO DI PARTIRE, QUANDO NEGLI ANNI ’80 DELL’OTTOCENTO, IN SEGUITO AI PROGROM DI ALESSANDRO III, LE REPRESSIONI DIVENTANO VIOLENTISSIME.
LASCIA LA RUSSIA E VA A PARIGI, DOVE SCOPRE LA LUCE, “CHE ERA COMPLETAMENTE DIVERSA DA QUELLA DELLA SUA PATRIA – AGGIUNGE DE CANINO – UNA LUCE ARTIFICIALE, LA VIE E LA VILLE LUMIERE, PUNTO D’ARRIVO DI TUTTI I POETI, I SOGNATORI, I PERSEGUITATI. PARIGI E’ LA PATRIA DELLA LIBERTA’, E’ UN MODELLO”.
CHAGALL TROVA LA SUA DIMORA A LA RUCHE, UN ‘QUARTIERE UNIVERSO’ CHE ERA UNO DEI PADIGLIONI CREATI PER L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI PARIGI DEL 1900. QUI CONOSCE MODIGLIANI, APOLLINAIRE.
“CHAGALL PORTA CON SE’ NON SOLO LA CULTURA EBRAICA, MA ANCHE QUELLA RUSSA, QUELLA BIZANTINA DELLE ICONE, LA FIABA RUSSA – SPIEGA GEORGES DE CANINO – E LE IMMAGINI SI FANNO SIMBOLI, COME GLI ANGELI CHE VOLANO. PER ESEMPIO, L’ASCESA DI ELIA SUL CARRO, UNA DELLE IMMAGINI PIU’ IMPORTANTI DELLA TRADIZIONE DELLE ICONE E’ APPUNTO IL CARRO DI FUOCO CHE PORTA SU’ IN CIELO”.
CONTINUI VOLI, ASCENSIONI DI PERSONAGGI CHE POI DIVENTANO LA SUA AUTOBIOGRAFIA. I PERSONAGGI SONO UMILI, IL SUO MONDO SONO I SUOI AMICI, IL NONNO MACELLAIO E RABBINO, GLI ANIMALI, CHE SONO STATI I SUOI PRIMI COMPAGNI.
“GLI ANIMALI VIVONO, CANTANO, SUONANO E PARTECIPANO ALLA RESURREZIONE DELL’UMANITA’ E DI ISRAELE”, SPIEGA.
NELLA TRADIZIONE EBRAICA GLI ANIMALI HANNO UN RUOLO IMPORTANTE NON SOLO NEL SACRIFICIO, INTESO COME PREGHIERA, MEDIAZIONE TRA DIO E L’UOMO. L’ANIMALE HA UNA SUA VITA. “IL CAPRETTO E’ IL SIMBOLO DELLA REDENZIONE E DELLA LIBERTA’, DELL’USCITA DALL’EGITTO – CONTINUA -. LE MUCCHE CHE SI LIBRANO NEL CIELO SONO LA VITA. LA MUCCA CI DA’ IL LATTE E VIENE DIPINTA COME CON GLI OCCHI SEMPRE APERTI, VIVI, PROIETTATI IN AVANTI. FA ANCH’ESSA PARTE DI QUESTA GRANDE FIABA”.
LA MUCCA E’ LA TERRA, LA MADRE, COLEI CHE TI ALLATTA, TI DA’ LA VITA. “ANCHE I PESCI SONO UN SIMBOLO EBRAICO, SINONIMO DI RICCHEZZA E LIBERTA’, PERCHE’ I PESCI SONO LIBERI, SI SPOSTANO, SONO PROLIFICI, NON DORMONO E, QUANDO LO FANNO, NON CHIUDONO GLI OCCHI, PERCIO’ SONO VIGILI”.
IL GALLO INVECE RAPPRESENTA IL RISVEGLIO, L’ALBA, IL CICLO VITALE, PERCHE’, NELL’OPERA DI CHAGALL, “LA LUCE E LE TENEBRE SI COMPENETRANO – SPIEGA DE CANINO -. LA LUCE E’ IL COMPLETAMENTO DELLA NOTTE. E, ANCHE QUANDO IL BUIO E’ TOTALE, GLI ANIMALI NON SOLO ATTENDONO IL RISVEGLIO, MA SONO I PRIMI AD ACCORGERSI DELL’AURORA”.
IN CHAGALL C’E’ TUTTA L’UMANITA’ CHE SOFFRE, CHE VIVE, CHE FUGGE, CHE SCAPPA E CHE RITORNA, CHE AMA, CHE NASCE E CHE MUORE. EGLI E’ UNO DEGLI ARTISTI CHE PERCEPISCE COME ANCHE I TEMI DRAMMATICI DELLA MORTE HANNO UNA LORO SACRALITA’ CHE STEMPERA IL DOLORE. SIGNIFICATIVO E’ IL QUADRO CHE RAPPRESENTA LA MORTE DI ‘BELLA’, CON UN LENZUOLO CHE AVVOLGE IL CORPO. COSI’ COME SI NASCE LIBERI, NUDI, COSI’ NUDI SI TORNA ALLA TERRA.
NEL SUO UNIVERSO ARTISTICO, C’E’ UNA ‘DANZA’, UNA SFILATA DI SUONATORI DI VIOLINO, TRAPEZISTI, SALTIMBANCHI DEL CIRCO. LA MUSICA DEL VIOLINO E’ UN ACCOMPAGNAMENTO DELLE FESTE EBRAICHE, HA UN SUONO GIOIOSO, GAIO. UN INNO ALLA VITA, UNA GIOIA CHE STRARIPA IN TUTTA LA SUA OPERA.
IL SUO MONDO, VITEBSK E LA RELIGIONE EBRAICA CONTINUERANNO A VIVERE NELLA SUA ARTE, NON SI DISSOLVERANNO MAI. PER CHAGALL “LA BIBBIA E’ L’ALFABETO COLORATO IN CUI HO INTINTO I MIEI COLORI”. I CROCIFISSI, LA MORTE DELL’OCCIDENTE, UN INTERO SECOLO CHE BRUCIA E IL TENACE ATTACCAMENTO ALLA VITA.
MANUELA BUSALLA, 2007.
L’ALCHIMIA, LA MAGIA CHE ESPLODE NEI COLORI E NELLE TELE DEL PITTORE RUSSO E’ L’ESPRESSIONE DEL SUO IMMAGINARIO LIRICO E VISIONARIO. IN QUESTO CHAGALL NON ASSOMIGLIA A NESSUN ALTRO ARTISTA DEL SUO TEMPO, NON CREA UNA SCUOLA MA DA’ VITA A UN’ARTE E A UNA POETICA ORIGINALE E SINGOLARISSIMA.
PER COMPRENDERLO OCCORRE PARTIRE DALLE RADICI, CHE DANNO UN’IMPRONTA INDELEBILE ALLA SUA IDENTITA’ E DAL MONDO DELL’INFANZIA A VITEBSK. “CHAGALL TRAE DALLA PATRIA LA SUA VISIONE DEL MONDO. IL PITTORE RUSSO – PRECISA DE CANINO – E’ NELLA SUA UNICITA’ E NEL SUO STILE GIA’ PREDESTINATO, PERCHE’ FIN DA BAMBINO ERA CONSAPEVOLE DEL SUO DESTINO DI ARTISTA. LUI NON POTEVA ESSERE ALTRO CHE QUELLO CHE E’ STATO”.
L’INFANZA DI CHAGALL E’ INFATTI TRASCORSA NELLA DISPERAZIONE. “IO SONO NATO MORTO”, SCRIVERA’ NELLA SUA AUTOBIOGRAFIA. LUI E’ TRA COLORO CHE DECIDONO DI PARTIRE, QUANDO NEGLI ANNI ’80 DELL’OTTOCENTO, IN SEGUITO AI PROGROM DI ALESSANDRO III, LE REPRESSIONI DIVENTANO VIOLENTISSIME.
LASCIA LA RUSSIA E VA A PARIGI, DOVE SCOPRE LA LUCE, “CHE ERA COMPLETAMENTE DIVERSA DA QUELLA DELLA SUA PATRIA – AGGIUNGE DE CANINO – UNA LUCE ARTIFICIALE, LA VIE E LA VILLE LUMIERE, PUNTO D’ARRIVO DI TUTTI I POETI, I SOGNATORI, I PERSEGUITATI. PARIGI E’ LA PATRIA DELLA LIBERTA’, E’ UN MODELLO”.
CHAGALL TROVA LA SUA DIMORA A LA RUCHE, UN ‘QUARTIERE UNIVERSO’ CHE ERA UNO DEI PADIGLIONI CREATI PER L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI PARIGI DEL 1900. QUI CONOSCE MODIGLIANI, APOLLINAIRE.
“CHAGALL PORTA CON SE’ NON SOLO LA CULTURA EBRAICA, MA ANCHE QUELLA RUSSA, QUELLA BIZANTINA DELLE ICONE, LA FIABA RUSSA – SPIEGA GEORGES DE CANINO – E LE IMMAGINI SI FANNO SIMBOLI, COME GLI ANGELI CHE VOLANO. PER ESEMPIO, L’ASCESA DI ELIA SUL CARRO, UNA DELLE IMMAGINI PIU’ IMPORTANTI DELLA TRADIZIONE DELLE ICONE E’ APPUNTO IL CARRO DI FUOCO CHE PORTA SU’ IN CIELO”.
CONTINUI VOLI, ASCENSIONI DI PERSONAGGI CHE POI DIVENTANO LA SUA AUTOBIOGRAFIA. I PERSONAGGI SONO UMILI, IL SUO MONDO SONO I SUOI AMICI, IL NONNO MACELLAIO E RABBINO, GLI ANIMALI, CHE SONO STATI I SUOI PRIMI COMPAGNI.
“GLI ANIMALI VIVONO, CANTANO, SUONANO E PARTECIPANO ALLA RESURREZIONE DELL’UMANITA’ E DI ISRAELE”, SPIEGA.
NELLA TRADIZIONE EBRAICA GLI ANIMALI HANNO UN RUOLO IMPORTANTE NON SOLO NEL SACRIFICIO, INTESO COME PREGHIERA, MEDIAZIONE TRA DIO E L’UOMO. L’ANIMALE HA UNA SUA VITA. “IL CAPRETTO E’ IL SIMBOLO DELLA REDENZIONE E DELLA LIBERTA’, DELL’USCITA DALL’EGITTO – CONTINUA -. LE MUCCHE CHE SI LIBRANO NEL CIELO SONO LA VITA. LA MUCCA CI DA’ IL LATTE E VIENE DIPINTA COME CON GLI OCCHI SEMPRE APERTI, VIVI, PROIETTATI IN AVANTI. FA ANCH’ESSA PARTE DI QUESTA GRANDE FIABA”.
LA MUCCA E’ LA TERRA, LA MADRE, COLEI CHE TI ALLATTA, TI DA’ LA VITA. “ANCHE I PESCI SONO UN SIMBOLO EBRAICO, SINONIMO DI RICCHEZZA E LIBERTA’, PERCHE’ I PESCI SONO LIBERI, SI SPOSTANO, SONO PROLIFICI, NON DORMONO E, QUANDO LO FANNO, NON CHIUDONO GLI OCCHI, PERCIO’ SONO VIGILI”.
IL GALLO INVECE RAPPRESENTA IL RISVEGLIO, L’ALBA, IL CICLO VITALE, PERCHE’, NELL’OPERA DI CHAGALL, “LA LUCE E LE TENEBRE SI COMPENETRANO – SPIEGA DE CANINO -. LA LUCE E’ IL COMPLETAMENTO DELLA NOTTE. E, ANCHE QUANDO IL BUIO E’ TOTALE, GLI ANIMALI NON SOLO ATTENDONO IL RISVEGLIO, MA SONO I PRIMI AD ACCORGERSI DELL’AURORA”.
IN CHAGALL C’E’ TUTTA L’UMANITA’ CHE SOFFRE, CHE VIVE, CHE FUGGE, CHE SCAPPA E CHE RITORNA, CHE AMA, CHE NASCE E CHE MUORE. EGLI E’ UNO DEGLI ARTISTI CHE PERCEPISCE COME ANCHE I TEMI DRAMMATICI DELLA MORTE HANNO UNA LORO SACRALITA’ CHE STEMPERA IL DOLORE. SIGNIFICATIVO E’ IL QUADRO CHE RAPPRESENTA LA MORTE DI ‘BELLA’, CON UN LENZUOLO CHE AVVOLGE IL CORPO. COSI’ COME SI NASCE LIBERI, NUDI, COSI’ NUDI SI TORNA ALLA TERRA.
NEL SUO UNIVERSO ARTISTICO, C’E’ UNA ‘DANZA’, UNA SFILATA DI SUONATORI DI VIOLINO, TRAPEZISTI, SALTIMBANCHI DEL CIRCO. LA MUSICA DEL VIOLINO E’ UN ACCOMPAGNAMENTO DELLE FESTE EBRAICHE, HA UN SUONO GIOIOSO, GAIO. UN INNO ALLA VITA, UNA GIOIA CHE STRARIPA IN TUTTA LA SUA OPERA.
IL SUO MONDO, VITEBSK E LA RELIGIONE EBRAICA CONTINUERANNO A VIVERE NELLA SUA ARTE, NON SI DISSOLVERANNO MAI. PER CHAGALL “LA BIBBIA E’ L’ALFABETO COLORATO IN CUI HO INTINTO I MIEI COLORI”. I CROCIFISSI, LA MORTE DELL’OCCIDENTE, UN INTERO SECOLO CHE BRUCIA E IL TENACE ATTACCAMENTO ALLA VITA.
MANUELA BUSALLA, 2007.
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