Se non è un gioco delle parti, questo continuo rimpallo di responsabilità tra le correnti del PD, è il segno di una delle patologie più gravi di questo partito privo, ormai da tempo, di una sua chiara identità. fv
RENZI E BERSANI
Questa della "solitudine del
leader" e del suo sentirsi vittima di complotti da parte degli
"amici" è una storia stucchevole, oltre che falsa.
Forse le tv che - quasi a reti
unificate - la diffondono dovrebbero rammentare che, oltre ai suoi
"fidi", sempre più numerosi, il cosiddetto leader
"solitario" ha l'appoggio dichiarato degli USA, della
burocrazia dell'UE, di Confindustria, di Confcommercio, della
Confagricoltura, dell'ABI, dei più importanti ordini professionali,
dei maggiori quotidiani, della Cisl e potremmo continuare a lungo.
E le stesse tv potrebbero smettere a
diffondere gli slogan di propaganda come se fossero verità assodate.
L'ultima è che "Bersani dice no
dopo aver detto tre volte sì". La verità è quei sì, con
molti distinguo, sono stati espressi in presenza di richieste di
fiducia e del ricatto di una crisi di governo. Oggi, poiché il voto
referendario dei cittadini non riguarda il governo, i parlamentare Pd
si riprendono la libertà di cittadini e hanno pertanto tutto il
diritto - senza essere criminalizzati o sbeffeggiati - di dire:
"Voterò no" oppure " Voterò sì, solo in presenza di
modifiche importanti alla legge elettorale, da decidersi prima del
voto".
Questo linciaggio di Bersani che è una
persona perbene ed è stato un eccellente ministro (uno dei pochi
degli ultimi decenni) è sempre più intollerabile, mi pare il segno
di un conformismo che puzza di regime.
Salvatore Lo Leggio in http://salvatoreloleggio.blogspot.it/2016/10/renzi-e-bersani-sll.html
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