29 giugno 2013

PAROLE E SILENZI





Bisogna imparare a leggere, oltre alle parole, anche i silenzi. Le parole non bastano mai ad esprimere compiutamente quello che si agita nei nostri cuori e nella nostra mente: "Non si ascoltano solo le parole, ma anche il volto, lo sguardo e i gesti di chi ci sta vicino. La parola allora attende altre risposte, che solo il silenzio aiuta a formulare."
Sono felice di avere contributo a far circolare un libro importante di cui si ripropone una pagina ed il breve commento fatto da una cara amica:


"Le parole, che curano e aiutano a vivere, non sono solo quelle che un medico deve dire ai suoi pazienti, cercando di adattarle alla loro sensibilità e alla loro fragilità, ma sono anche quelle che un genitore rivolge ai suoi figli, un insegnante ai suoi allievi, un sacerdote ai suoi fedeli. In ogni forma di dialogo, in ogni forma di comunicazione, dovremmo allora fare grande attenzione alle parole che esprimiamo, e che talora, al di là di ogni nostra intenzione, possono ferire le persone più sensibili e vulnerabili.

Le parole, che fanno del bene e che curano, sono quelle che tengono conto della importanza del silenzio nello svolgersi di un colloquio, di un dialogo.

Le parole sono come la sistole del nostro cuore, e il silenzio è invece come la diastole del nostro cuore.

L’una e l’altra, la sistole e la diastole, sono ugualmente indispensabili alla nostra vita e, in particolare, alla comunicazione delle nostre emozioni e dei nostri pensieri; e alla loro comprensione, e alla loro accoglienza, da parte degli altri: dei propri figli, dei propri allievi, dei propri fedeli, ma anche di chiunque entri in relazione con noi..."

Eugenio Borgna, Noi siamo un colloquio, 1999


Eugenio Borgna possiede una straordinaria sensibilità e forza comunicativa. Leggerlo è un continuo scoprire e al contempo trovare conferme, il che non è paradossale perchè rappresenta proprio il cammino dell'intelligenza umana, già individuato da Platone, che procede attraverso conoscenze e ri-conoscimenti interiori. Riflettere sulla complementarietà di parole e silenzio è necessario se vogliamo dare senso alla comunicazione, specie quando quel silenzio  significa anche ascolto dell'altro. Non si ascoltano solo le parole, ma anche il volto, lo sguardo e i gesti di chi ci sta vicino. La parola allora attende altre risposte, che solo il silenzio aiuta a formulare.

Grazia Messina 


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