Ci sembra ancora attuale quanto abbiamo scritto due anni fa:
PER NON DIMENTICARE
E nel bel mezzo del periodo di diffusione delle idee conciliari, nel busambrese è apparso un uomo, un prete, un piccolo prete dalle orecchie a sventola, dal sorriso gentile, dalla fede sicura.
Don Pino Puglisi è stato parroco a Godrano dal 1970 al 1978.
Ha frequentato le nostre contrade, i nostri paesi, il nostro bosco, la nostra montagna.
La sua opera ha incarnato lo spirito del Concilio con grande serenità e serietà.
Don Pino in una comunità che annega nell’astio porta segni di pace.
Blocca la deriva pagano-consumistica delle feste patronali.
Comprende che bisogna iniziare dalla formazione soprattutto dei più piccoli.
Apre la canonica a tutti e a tutte le ore. Se la gente non viene in chiesa va lui a trovarla a casa e nei luoghi di lavoro.
Vive da povero senza ostentazione.
Ha un rapporto monacale con il denaro. Ed è soprattutto contento di fare il prete.
Purtroppo ci siamo accorti che la “normalità” di cui parlava Pappalardo, a proposito di don Pino, è stata una “eccezionalità”.
“E forse tu sei morto invano e forse piano piano noi ci scorderemo di te”, così recita il testo di una canzone di una pièce teatrale a lui dedicata e così ci sembra che l’operazione rimozione, iniziata diciannove anni fa, nel nostro territorio sia a buon punto.
Una rimozione che parte dal volere ad ogni costo “dividersi” le sue vesti “senza cucitura” ed approda al chiasso effimero dell’oleografia.
Pezzo tratto dall' editoriale di Nuova Busambra, n. 3, maggio 2013)
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