11 gennaio 2016

DOMENICO NOTARANGELO. Matera tra passato e futuro.

Foto di Domenico Notarangelo




Siamo particolarmente lieti di tornare a pubblicare tre brevi pezzi di uno scrittore e fotografo, Domenico Notarangelo, divenuto nostro amico in occasione del 50° anniversario del Vangelo pasoliniano. Domenico, pugliese di nascita, lucano di adozione, ha svolto a Matera per oltre mezzo secolo l’attività di giornalista, di dirigente politico e operatore culturale. Come corrispondente de “l’Unità” si è impegnato in battaglie giornalistiche e politiche per il progresso delle popolazioni meridionali. Coincide con questo periodo la sua scoperta della fotografia per documentare e denunziare le condizioni di arretratezza e di miseria della Lucania. Da subito si impegna a svolgere ruoli importanti nella cinematografia collaborando con numerosi registi, fra cui Luigi Zampa, Pier Paolo Pasolini, Francesco Rosi, Liliana Cavani, i fratelli Taviani. Per ”Il Vangelo secondo Matteo” assiste il Maestro anche nella scelta di numerose comparse e interpreta la parte del centurione. A lui Pasolini permette di scattare sul set numerose fotografie.


Matera1952. Il Governo approva la prima Legge Speciale di risanamento dei Sassi

18 mila persone abitavano ancora in grotta nei due rioni del Sasso Caveoso e del Sasso Materano fino al 1952, quando il Governo, presieduto da Alcide De Gasperi, approvò la prima Legge Speciale tesa al risanamento e al recupero degli antichi rioni materani. La legge stanziava i primi due miliardi destinati alla realizzazione di nuovi alloggi nelle periferie della città crendo nuovi rioni. In tempi successivi furono varate altre leggi e stanziati via via altri fondi. L’attenzione sulle primordiali condizioni di vita dei cavernicoli sorse in seguito alla denuncia che Palmiro Togliatti lanciò il primo aprile 1948 nel corso di un camizio elettorale nella piazza di Matera, definendo i Sassi una vergogna nazionale per responsabilità di tutti i governi nazionale, da quelli liberali a quello fascista. Subito dopo si precipitava a Matera portando la notizia che si voltava pagina con la prima Legge Speciale.
L’ultima Legge Speciale, la 771, veniva approvata nel 1986 con un finanziameno di ben cento miliardi di lire che dovevano bastare a completare il  risanamento. In effetti ad oggi lo svutamento delle grotte è opera compiuta, ma incompleto resta il processo di risanamento.


Pier Paolo Pasolini nel 1964 gira nei Sassi “Il Vangelo secondo Matteo”.


Nell’estate del 1964 Matera visse una stagionee di alto profilo culturale. Pier Paolo Pasolini scelse lo scenario dei Sassi e la Murgia materana per ambietarvi le riprese del Vangelo secondo Matteo. Per oltre un mese fra giugno e luglio i vicinati di Via Lombardo e di Via Fiorentini, e la Murgia San Vito divennero i set della Passione, Crocifissione e Resurrezione di Gesù. In quelle settimane a Matera confluirono molti intellettuali italiani, dal poeta Alfonso Gatto alla scrittrice Elsa Morante, allo scrittore Enzo Siciliano e tanti altri intellettuali per vestire il ruolo di Apostoli nel film di Pasolini. L’intera città ne restò coinvolta con le migliaia di comparse che animarono i set delfilm.
Ben presto il Vangelo, proiettato sugli schermi di mezzo mondo in oltre cinquanta lingue, impose Matera all’attenzione di milioni di spattatori che restarono suggestionati dal suo fascino. Si erano definitivamente aperte le porte della città dinanzi al mondo intero, contribuendo a farla uscire del millenario isolamento. Da quel momento Matera si associava a Gerusalemme e alla Terrasanta.


Matera. Dalle grotte dei Sassi a Capitale della Cultura Europea 2015


C’era la folla delle grandi occasioni nelle piazze centrali di Matera quel pomeriggio del 17 ottobre 2014, a migliaia assiepati dinanzi ai maxischermi. Si aspettava il collegamento con Roma per ascoltare dalla voce del Ministro Dario Franceschini il verdetto: quale delle città concorrenti era stata prescelta per essere Capitale della Cultura Europea 2019?  Finalmente, verso sera, il Ministro dal maxischermo annunciava: Matera. L’esplosione di gioia si alzò all’unisono dalla folla, e tutti avevano le lacrime agli occhi e si abbracciavano, esultavano, saltavano come morsicati dalle tarantole. L’attesa era durata molto a lungo ed era stata un’attesa durante la quale maturava in città una nuova atmosfera di maturità e di crescita generale. Nelle settimane che precedettero l’ambito riconoscimento, si palpava con mano dapperutto che la società materana stava cambiando e che andava definitivamente superando i secoli di esistenza in grotta.
C’era solo da chiedersi le ragioni del successo su altre città meritevoli e, forse, con maggiori requisiti di vittoria. Senza dubbio Matera aveva avuto la fortuna e il privilegio di vivere, a cominciare dal secondo dopoguerra, stagioni di crescite impetuose. La città dei Sassi ospitò a ripetizione, uomini di grande spessore: studiosi, intellettuali, scrittori e poeti, artisti e musicisti, e poi il cinema, col fior fiore di registi italiani e stranieri, e tutti avranno lasciato segni durevoli del loro passaggio. Due soprattutto, Carlo Levi e Pier Paolo Pasolini che aprirono Matera e i suoi Sassi dinanzi agli occhi stupefatti di milioni di paersone.
Ora c’è da costruire sul prezioso riconoscimento di Capitale della Cultura Europea 2019 che carica Matera di nuove opportunità ma anche del delicato compito di rappresentare il bisogno di rinascita di tutto il Mezzogiorno.

Domenico Notarangelo


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