Foto di Domenico Notarangelo
Siamo particolarmente lieti di tornare a pubblicare tre brevi pezzi di uno scrittore e fotografo, Domenico Notarangelo, divenuto nostro amico in occasione del 50° anniversario del Vangelo pasoliniano. Domenico, pugliese di nascita, lucano di adozione, ha svolto a Matera per oltre mezzo secolo l’attività di giornalista, di dirigente politico e operatore culturale. Come corrispondente de “l’Unità” si è impegnato in battaglie giornalistiche e politiche per il progresso delle popolazioni meridionali. Coincide con questo periodo la sua scoperta della fotografia per documentare e denunziare le condizioni di arretratezza e di miseria della Lucania. Da subito si impegna a svolgere ruoli importanti nella cinematografia collaborando con numerosi registi, fra cui Luigi Zampa, Pier Paolo Pasolini, Francesco Rosi, Liliana Cavani, i fratelli Taviani. Per ”Il Vangelo secondo Matteo” assiste il Maestro anche nella scelta di numerose comparse e interpreta la parte del centurione. A lui Pasolini permette di scattare sul set numerose fotografie.
Matera1952. Il Governo approva la prima Legge
Speciale di risanamento dei Sassi
18 mila persone abitavano ancora
in grotta nei due rioni del Sasso Caveoso e del Sasso Materano fino al 1952,
quando il Governo, presieduto da Alcide De Gasperi, approvò la prima Legge
Speciale tesa al risanamento e al recupero degli antichi rioni materani. La
legge stanziava i primi due miliardi destinati alla realizzazione di nuovi
alloggi nelle periferie della città crendo nuovi rioni. In tempi successivi
furono varate altre leggi e stanziati via via altri fondi. L’attenzione sulle
primordiali condizioni di vita dei cavernicoli sorse in seguito alla denuncia
che Palmiro Togliatti lanciò il primo aprile 1948 nel corso di un camizio
elettorale nella piazza di Matera, definendo i Sassi una vergogna nazionale per
responsabilità di tutti i governi nazionale, da quelli liberali a quello
fascista. Subito dopo si precipitava a Matera portando la notizia che si
voltava pagina con la prima Legge Speciale.
L’ultima Legge Speciale, la 771,
veniva approvata nel 1986 con un finanziameno di ben cento miliardi di lire che
dovevano bastare a completare il
risanamento. In effetti ad oggi lo svutamento delle grotte è opera
compiuta, ma incompleto resta il processo di risanamento.
Pier Paolo Pasolini nel 1964 gira nei Sassi “Il Vangelo secondo Matteo”.
Nell’estate del 1964 Matera
visse una stagionee di alto profilo culturale. Pier Paolo Pasolini scelse lo
scenario dei Sassi e la Murgia materana per ambietarvi le riprese del Vangelo
secondo Matteo. Per oltre un mese fra giugno e luglio i vicinati di Via
Lombardo e di Via Fiorentini, e la Murgia San Vito divennero i set della
Passione, Crocifissione e Resurrezione di Gesù. In quelle settimane a Matera
confluirono molti intellettuali italiani, dal poeta Alfonso Gatto alla
scrittrice Elsa Morante, allo scrittore Enzo Siciliano e tanti altri
intellettuali per vestire il ruolo di Apostoli nel film di Pasolini. L’intera
città ne restò coinvolta con le migliaia di comparse che animarono i set
delfilm.
Ben presto il Vangelo,
proiettato sugli schermi di mezzo mondo in oltre cinquanta lingue, impose
Matera all’attenzione di milioni di spattatori che restarono suggestionati dal
suo fascino. Si erano definitivamente aperte le porte della città dinanzi al
mondo intero, contribuendo a farla uscire del millenario isolamento. Da quel
momento Matera si associava a Gerusalemme e alla Terrasanta.
Matera. Dalle grotte dei Sassi a Capitale della
Cultura Europea 2015
C’era la folla delle grandi
occasioni nelle piazze centrali di Matera quel pomeriggio del 17 ottobre 2014,
a migliaia assiepati dinanzi ai maxischermi. Si aspettava il collegamento con
Roma per ascoltare dalla voce del Ministro Dario Franceschini il verdetto:
quale delle città concorrenti era stata prescelta per essere Capitale della
Cultura Europea 2019? Finalmente, verso
sera, il Ministro dal maxischermo annunciava: Matera. L’esplosione di gioia si
alzò all’unisono dalla folla, e tutti avevano le lacrime agli occhi e si abbracciavano,
esultavano, saltavano come morsicati dalle tarantole. L’attesa era durata molto
a lungo ed era stata un’attesa durante la quale maturava in città una nuova
atmosfera di maturità e di crescita generale. Nelle settimane che precedettero
l’ambito riconoscimento, si palpava con mano dapperutto che la società materana
stava cambiando e che andava definitivamente superando i secoli di esistenza in
grotta.
C’era solo da chiedersi le
ragioni del successo su altre città meritevoli e, forse, con maggiori requisiti
di vittoria. Senza dubbio Matera aveva avuto la fortuna e il privilegio di
vivere, a cominciare dal secondo dopoguerra, stagioni di crescite impetuose. La
città dei Sassi ospitò a ripetizione, uomini di grande spessore: studiosi,
intellettuali, scrittori e poeti, artisti e musicisti, e poi il cinema, col
fior fiore di registi italiani e stranieri, e tutti avranno lasciato segni
durevoli del loro passaggio. Due soprattutto, Carlo Levi e Pier Paolo Pasolini
che aprirono Matera e i suoi Sassi dinanzi agli occhi stupefatti di milioni di
paersone.
Ora c’è da costruire sul
prezioso riconoscimento di Capitale della Cultura Europea 2019 che carica
Matera di nuove opportunità ma anche del delicato compito di rappresentare il
bisogno di rinascita di tutto il Mezzogiorno.
Domenico Notarangelo
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