26 aprile 2021

ANTONIO GRAMSCI: ESSERE MEDICI DI SE' STESSI

 




Il 27 aprile del 1937 una emorragia cerebrale ferma il cuore di Antonio Gramsci. Il regime fascista si libera così di uno dei suoi principali oppositori.

 Gramsci aveva compiuto da poco 46 anni, ma grazie ai Quaderni e alle lettere scritte in carcere, miracolosamente salvate dalla cognata Tatiana Schucht, è diventato immortale.

In questo blog abbiamo sempre dato lo spazio che merita al grande pensatore sardo. Nel carcere fascista Gramsci ha sofferto tanto  si è trovato più volte solo ed incompreso  anche dalle persone che gli erano più care. Ma, fino all' ultimo, ha saputo superare i momenti più difficili riuscendo ad essere sempre "medico di sé stesso".   

In un momento in cui siamo messi tutti a dura prova da una pandemia che ha destabilizzato tutto, dovremmo prenderlo ad esempio ricordando le sue parole: 

“si può trovare una serenità anche nello scatenarsi delle più assurde contraddizioni e sotto la pressione della più implacabile necessità, se si riesce a pensare storicamente e dialetticamente, e a identificare con sobrietà intellettuale il proprio compito […] si può e quindi si deve essere medici di sé stessi”.

(Antonio Gramsci in una lettera a Tania dal carcere fascista)




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