Lei era la meridiana che disegnava sul soffitto delle mie insonnie
le pantomime del desiderio;
lei, la tagliuola che mi mordeva il calcagno;
il mare di foglie che il sole tramuta in brulichìo di marenghi;
lei, la buca d'obice, l'in pace,
le quattro mura di ventre dove nessuno mi cerca.
(Gesualdo Bufalino)
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