08 febbraio 2012

Nulla di nuovo sotto il sole...


L'esiliato Tucidide sapeva
tutto quello che può dire un'orazione
sulla Democrazia
e quello che fanno i dittatori,
le scemenze senili pronunciate
davanti ad un'apatica tomba;
nel suo libro analizzò tutto,
l'illuminismo spazzato via,
la sofferenza che si fa abitudine,
malgoverno e afflizione:
dobbiamo sopportare di nuovo tutto questo.

 W. H. Auden

1 commento:

  1. Joseph Brodsky ha commentato così i versi di Auden: “Dobbiamo ricordarci che Auden era sbarcato a New York solo otto mesi prima, il 26 dicembre 1938, proprio il giorno in cui era caduta la Repubblica spagnola. Il senso di impotenza che - presumo - sopraffece il poeta (che più e meglio di chiunque altro allora aveva ammonito contro il fascismo in ambito poetico) quella notte di settembre cerca semplicemente conforto nel parallelismo con lo storico greco che aveva trattato non meno estesamente il fenomeno che aveva avuto di fronte a sé, due millenni prima. In altre parole, se Tucidide non era riuscito a convincere i greci, che possibilità c'era per un poeta moderno, dalla voce più debole e davanti ad una folla più numerosa?”

    Joseph Brodsky, On “September 1, 1939" by W. H. Auden, Less Than One: Selected Essays

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